Otto creator di TikTok citano in giudizio il governo statunitense per fermare il ban dell’app

Ancora novità sul ban di TikTok negli US. Nelle ultime ore un gruppo di otto creator ha citato in giudizio il governo statunitense, con l’obiettivo di “fermare il divieto” della piattaforma nel paese. Nello specifico, la causa sostiene che il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act – la legge che costringe ByteDance a vendere TikTok per rimanere sul territorio statunitense – è incostituzionale perché viola i diritti dei creator che dipendono dalla piattaforma, oltre che “i diritti di innumerevoli altre persone”.

X content

This content can also be viewed on the site it originates from.

Quello che i creator criticano pesantemente, infatti, è che la legge approvata dal Senato lo scorso mese promette di “chiudere un mezzo di comunicazione che è diventato parte della vita americana”, vietando loro di creare e diffondere i propri contenuti. Una limitazione della libertà di espressione vera e propria che, come sostenuto dalla causa, andrebbe a violare i diritti del Primo Emendamento della Costituzione americana, che “impedisce al Congresso di censurare contenuti per via dei punti di vista espressi, delle pratiche editoriali, dell’identità degli oratori o degli editor”. Un’accusa importante, che arriva appena una settimana dopo che TikTok ha intentato la sua causa contro il governo degli Stati Uniti e, in particolare, contro la legge che obbliga la società madre ByteDance a vendere il social entro gennaio 2025.

Non a caso, il Washington Post ipotizza che sia proprio la compagnia cinese a sostenere le spese legali dei creator che hanno deciso di unirsi alla battaglia legale per fermare il ban di TikTok dagli US. D’altronde, se così fosse, non si tratterebbe certo della prima volta che ByteDance sceglie di ricorrere a una strategia di questo tipo per salvaguardare la sua incolumità. Lo scorso anno, infatti, un gruppo di creator ha fatto causa allo Stato del Montana per aver proposto di vietare l’app a livello nazionale. Un’azione legale andata a buon fine, tanto che il divieto non è mai entrato in vigore. Pertanto, considerando che lo studio legale che sta seguendo la causa attuale è lo stesso che ha curato quella dei creator nel Montana, non stupirebbe sapere che TikTok sta davvero facendo di tutto per combattere questo divieto.

Fonte : Wired