Max Allegri perde la testa, insulti e minacce al giornalista: “Ti strappo le orecchie, ti picchio sul muso”

Una serata speciale per il popolo bianconero: la vittoria della Coppa Italia, la quindicesima nella storia della Juventus, rende meno amara la stagione, in fondo tutt’altro che disastrosa (si è conclusa anche con la qualificazione per la prossima Champions League). La certezza è che in panchina non ci sarà Max Allegri. Che ieri sera ha, semplicemente, perso la testa.

Allegri perde la testa: cos’è successo

Tatticamente, Max le ha azzeccate tutte. Fuori dal rettangolo verde, un po’ meno. Prima l’espulsione per proteste, quando mancava ormai pochissimo al fischio finale. Nodo della cravatta sciolto d’impeto, insulti vari contro arbitri e designatori, ma era solo l’inizio.

Durante i festeggiamenti e prima della premiazione, se l’è presa con la dirigenza. Evidentemente, per l’allenatore della Juve, la tensione accumulata negli ultimi mesi è esplosa. Una immagine più di tutte ha colpito: l’allontanamento di Cristiano Giuntoli, Football Director della Juventus, verbalmente prima (“fuori, fuori”) e con una gestualità altrettanto chiara poi. Testimonianza plateale di un rapporto da sempre difficile. Giuntoli da tempo ha scelto di non confermare il tecnico livornese per il 2024/25.

Il peggio era ancora di là da venire, però. Nella “pancia” dell’Olimpico Allegri ha incrociato Guido Vaciago, giornalista competente e dai modi pacati, direttore di Tuttosport: “Prima che il fatto diventi caso, con le conseguenti distorsioni social, offro il mio racconto dello sgradevole accaduto”, scrive oggi Vaciago sulla testata che dirige. Un resoconto che lascia a bocca aperta.

Gli insulti di Allegri a Vaciago

“Allegri, evidentemente alterato, si stava sottoponendo all’ultima incombenza mediatica della sua serata trionfale (ma evidentemente non troppo serena), la conferenza stampa, ma ha trovato qualche minuto per me. ‘Direttore di merda! Sì, tu direttore di merda. Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società’. A un primo invito a stare calmo – continua Vaciago – e spiegarmi quale fosse la verità che stavo occultando di concerto con i suoi datori di lavoro, Allegri ha risposto strattonandomi, spintonandomi e con il dito sotto il mio naso ha gridato: ‘Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale’ e altre amenità del repertorio della rissa da bar. Intanto Gabriella Ravizzotti dell’ufficio stampa della Juventus e un addetto della Lega Serie A lo trattenevano, riuscendo poi a trascinarlo in sala stampa. Tutto qua: spiace per chi si aspettava qualcosa di più cruento e spiace per la maleducazione di chi, soprattutto in pubblico, dovrebbe tenere altro contegno”, spiega il giornalista.

“Nel confronto ci può stare tutto, perfino l’insulto al limite, ma la minaccia no – ragiona Vaciago –  La minaccia è vile, intimidatoria e pure pericolosa, in un mondo dove la possibilità che qualcuno si prenda la briga di metterla in pratica rischi sempre di trovarlo”, conclude.

La società Juventus si è poi subito scusata con il giornalista. Non lo ha (per ora) fatto Allegri, ormai ai saluti, fuori dai programmi futuri e, almeno ieri sera dopo il fischio finale, fuori controllo. Il suo esonero (ha ancora un anno di contratto e non rinuncerà a un euro di quel che gli spetta) è questione di settimane. Forse di giorni. C’è Thiago Motta nel futuro dei bianconeri. 

Fonte : Today