Abbiamo chiesto al Professore Thorvaldur Thordarson, Docente di Vulcanologia e Petrologia all’Università di Islanda, cosa possiamo aspettarci dal vulcano.
L’eruzione vulcanica iniziata lo scorso 16 marzo sulla penisola di Reykjanes, seguita alla pià tragica di gennaio che aveva portato alla distruzione (e quasi totale evacuazione) della cittadina di Grindavík, è terminata pochi giorni fa, il 9 maggio, ma gli esperti si dicono certi che un nuovo evento vulcanico legato al cratere Sundhnúkagígar inizierà a breve: giorni, forse settimane.
L’eruzione appena conclusasi è stata definita “tranquilla”, ora però il cratere del vulcano è nuovamente pieno di magna; dobbiamo pensare che fra poco succederà qualcosa, quali sono gli scenari?
“Tutte le eruzioni finora hanno avuto un tasso di eruzione di massa di bassa intensità (< 30 m3/s, anche se la scarica istantanea ha raggiunto i 300 m3/s per brevi periodi di tempo) e molto piccola (< 0,1 km3) e relativamente breve (ore o giorni o settimane) e solo due degli eventi hanno una durata su scala temporale di mesi” spiega il professor Thorvaldur Thordarson, Docente di Vulcanologia e Petrologia all’Università di Islanda: “Si prevede che gli eventi futuri saranno identici a quelli più recenti appena citati”.
Possibilità che si aprano nuove fessure?
“No, mi aspetto che la prossima eruzione avvenga sul lineamento del Sundhnúkur, proprio come hanno fatto gli ultimi quattro eventi – in altre parole una continuazione dei fuochi del Sundhnúkur; tuttavia non possiamo escludere la possibilità che l’eruzione avvenga in un nuovo luogo, ma al momento sembra improbabile”.
Si ha un’idea del processo e quanto durerà?
“Abbiamo un’idea ragionevole di come funziona il tutto: ci si aspetta che la prossima eruzione sia molto simile alle precedenti, il che suggerisce che inizierà con fontane piuttosto intense per alcune ore, poi la portata scenderà bruscamente, nel corso di ore e forse giorni, a pochi m3/s. per poi terminare bruscamente o indugiare per un po’. Quindi, nessun dramma, solo un breve evento che potrà causare alcuni danni e alterare il paesaggio circostante che sarà ricoperto dalla lava per un’area diciamo dai 2 ai 6 km2″.
Cosa significa questa eruzione per il resto dell’isola?
“Non molto in realtà, una piccola interruzione nella vita quotidiana. Questi disordini sono stati invece devastanti per la gente di Grindavik, cambiando la vita di chi ci abitava. Inoltre, le eruzioni future, proprio come quelle del recente passato, possono causare danni alle infrastrutture chiave, con conseguenze sui centri abitati della penisola di Reykjanes”
Quello che sta accadendo, può in qualche modo risvegliare altri tunnel di magma e vulcani?
“Molto improbabile”.
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Consigli per i turisti
Oltre all’aspetto, più rilevante, dell’impatto che l’attività dei vulcani in Islanda può avere sulla vita dei suoi cittadini, c’è un aspetto secondario, ma rilevante dal punto di vista economico, che riguarda il turismo. Se da un lato c’è chi è attirato proprio da questi eventi e cerca di avvicinarsi il più possibile alle colate laviche fino a che le zone non vengono interdette, c’è chi ha paura di questi eventi ed evita di recarsi in Islanda. Abbiamo raccolto le rassicurazioni di Snorri Valsson, Project Manager dell’”Icelandic tourist Board” per chi sta progettando un viaggio da quelle parti: “Non prevediamo che ci siano eruzioni accompagnate da una grande esplosione, perciò l’area interessata resta abbastanza circoscritta. Tutto quello che succede nella zona interessata da questo evento è costantemente monitorato dalla Polizia, dalla Protezione civile, dall’Istituto meteorologico islandese e dalle unità di soccorso. Non c’è modo di finire nei guai se ci si comporta responsabilmente. Fra l’altro, solo una piccola area sulla costa Sud Ovest dell’Isola è interessata dal vulcano, il resto dell’Islanda è normalmente accessibile e sta ricevendo turisti come sempre. In caso di eventi imprevisti, la cosa migliore da fare è controllare spesso il sito www.safetravel.is, leggere le notizie e chiedere consigli alle persone del posto. I terremoti non rappresentano una minaccia per le persone in Islanda: tutti gli edifici sono costruiti a prova di terremoto, tanto che l’ultimo incidente mortale causato da un terremoto risale agli anni 30”.
Fonte : Sky Tg24