X ora considera il termine “cisgender” come un insulto

X si fa sempre più discriminatoria. Nella giornata di ieri, infatti, il social network ha diffuso una comunicazione ufficiale con cui avverte gli utenti che i termini Lgbtq-inclusive potrebbero essere passibili di divieto. Un annuncio che fa seguito alle affermazioni rilasciate circa un anno fa da Elon Musk, secondo cui “le parole ‘cis’ o ‘cisgender’ sono da considerare insulti sulla piattaforma”. Non a caso, secondo quanto riportato da TechCrunch, quando si cerca di pubblicare su X un post che contiene la parola cisgender – un termine utilizzato per identificare una persona la cui identità di genere coincide con il genere assegnato alla nascita – il social restituisce un messaggio che avverte: “Questo post contiene un linguaggio che può essere considerato un insulto da X e potrebbe essere usato in modo dannoso in violazione delle nostre regole”.

Sta all’utente, quindi, se scegliere di pubblicare il post indipendentemente dall’avvertimento o se eliminarlo per omologarsi alle nuove regole di X. In fondo né il termine ‘cisgender’ né la sua abbreviazione cis, può essere davvero considerata un insulto, trattandosi di parole ufficialmente riconosciute da organizzazioni come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’American Medical Association e l’American Psychiatric Association. “Elon Musk è impegnato da quasi un anno in questo sforzo falso e intrinsecamente bigotto di ridefinire questo termine” – ha dichiarato a TechCrunch un portavoce di Glaad, un’organizzazione no-profit attiva nella difesa dei diritti Lgbtq+. “Questo sembra essere un altro degli infiniti esercizi di Musk per soddisfare la sua nuova base di utenti estremisti di destra su X, un altro segnale codificato, ma molto chiaro, da parte dell’azienda che le persone transgender non sono benvenute sulla piattaforma e un altro forte indicatore per gli inserzionisti che X non è una piattaforma sicura per i loro marchi”.

L’atteggiamento ostile della piattaforma, d’altronde, ha visto un netto peggioramento con la guida di Musk. Proprio lo scorso anno, infatti, X ha rimosso in maniera del tutto inaspettata la clausola contro il misgendering e il deadnaming – rispettivamente l’atto di riferirsi a una persona transgender utilizzando termini che si riferiscono al suo sesso biologico, e quello di usare il nome che le apparteneva prima della transizione – mettendo di fatto a rischio la sicurezza delle persone transgender. E ora, a meno di dodici mesi di distanza da questa decisione, ecco che il social torna a dimostrare la sua scarsa inclusività.

Fonte : Wired