Israele, perché sto colpendo di nuovo il nord di Gaza

Il 14 maggio l’esercito di Israele ampliato le loro operazioni nel nord di Gaza, bombardando i combattenti di Hamas con carri armati e jet da combattimento a Jabaliya, mentre proseguono con l’offensiva su Rafah nel sud della Striscia. Israele ha reso noto che le sue forze hanno “eliminato con il fuoco dei carri armati decine di terroristinelle ultime ventiquattro ore a Jabaliya, una densa area urbana nel nord di Gaza in cui Israele è tornato negli ultimi giorni. L’esercito israeliano ha ripreso i combattimenti in questa zona, dove in precedenza aveva affermato di aver smantellato la struttura di comando di Hamas. L’operazione sarebbe necessaria perché, secondo Israele, i militanti palestinesi starebbero cercando di “ricomporsi” nell’area, sollevando però dubbi sul fatto che l’obiettivo di Israele di sradicare il gruppo possa essere raggiungibile.

I residenti fuggiti hanno detto di aver visto carri armati avanzare verso il campo profughi di Jabaliya, che da sabato 11 maggio è stato sottoposto a pesanti bombardamenti. I combattimenti a terra hanno imperversato in alcune zone del nord di Gaza nei giorni scorsi, come hanno dichiarato entrambe le parti, anche se l’attenzione del mondo era in gran parte concentrata sulla città meridionale di Rafah, dove sono aumentate le operazioni militari di recente. Israele ha dichiarato che il ritorno ai combattimenti attivi nelle aree del nord è “basato su informazioni di intelligence riguardanti i tentativi di Hamas di ricostituirsi”.

Le perplessità sulla strategia militare

Il ritorno di Israele nelle sacche che si supponeva fossero state liberate da Hamas rinnova gli interrogativi sulla sua strategia militare a lungo termine, che dopo più di sette mesi di guerra ha lasciato dietro di sé migliaia di palestinesi morti. La ripresa dei combattimenti nel nord, in particolare, arriva mentre i colloqui per raggiungere un accordo di cessate il fuoco si sono arenati. Ufficiali militari israeliani di alto livello, inoltre, hanno iniziato a sostenere più apertamente che, poiché il governo non ha presentato un piano per il seguito dei combattimenti a Gaza, le truppe israeliane sono costrette a combattere nuovamente per le aree del territorio in cui sono ricomparsi i combattenti di Hamas. Secondo fonti israeliane, generali e membri del gabinetto di guerra sarebbero particolarmente frustrati verso il primo ministro Benjamin Netanyahu per non aver sviluppato e annunciato un processo per costruire un’alternativa ad Hamas per il governo di Gaza.

Fonte : Wired