Chi è Robert Fico, il premier slovacco che ha subito un attentato e lotta tra la vita e la morte

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Filo-russo, anti Nato e anti Kiev, il 59enne Robert Fico è il premier slovacco ferito in un attentato, che ora lotta tra la vita e morte. È considerato un leader populista vicino a Orban e Putin.

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Robert Fico, 59 anni, primo ministro slovacco, nel primo pomeriggio di oggi è stato ferito da alcuni colpi di arma da fuoco mentre si trovava ad Handlova, dopo una riunione del governo, davanti a un centro culturale. Subito dopo è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico.

Considetato filo-russo e anti migranti, ostile all’Ue, alla Nato e a Kiev, è nato a Bratislava nel 1964. È stato eletto nell’ottobre del 2023 primo ministro della Slovacchia, dopo aver ricoperto la carica dal luglio 2006 al luglio 2010 e dall’aprile 2012 al marzo 2018. Con il suo terzo mandato è diventato il capo di governo più longevo nella storia della Slovacchia.

La carriera politico di Robert Fico

Membro del Partito Comunista prima della dissoluzione del comunismo, si è laureato in legge nel 1986 a Bratislava ed è stato eletto per la prima volta al Parlamento slovacco nel 1992 come membro del Partito della Sinistra Democratica.

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Nel 1999 ha fondato il partito Smer (‘Direzione-Socialdemocrazia’) inizialmente presentata come centrista ma poi approdata su posizioni populiste di sinistra. Fico è stato anche rappresentante di Bratislava presso la Corte europea dei diritti dell’uomo dal 1994 al 2000. Dopo cinque anni di opposizione, l’anno scorso il suo partito ha vinto le elezioni parlamentari con posizioni filo-russe e anti-americane.

Nell’ultima campagna elettorale Fico ha definito “fascisti” gli ucraini, e ha ribadito il rifiuto a fornire nuove armi all’Ucraina, dicendosi pronto ad aiutare Kiev solo “dal punto di vista umanitario”, perché “il popolo slovacco ha i suoi problemi, ed è una priorità per noi risolverli”. Posizioni molto simili a quello del primo ministro ungherese, Viktor Orban, a cui spesso è accostato.

Fico si è espresso sempre in maniera negativa nei confronti dei piani di redistribuzione dei migranti all’interno dei Paesi membri dell’Ue, sostenendo in più occasioni di voler “difendere i confini” del suo Paese.

Nel corso della sua carriera politica ha dovuto affrontare anche l’omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua compagna avvenuto il 22 febbraio 2018. Il cronista stava indagando sulla gestione di fondi strutturali dell’Unione europea e su possibili connessioni fra il governo e la ‘Ndrangheta calabrese. Il quel caso scoppiarono proteste di piazza che portarono Fico alle dimissioni.

Lo scorso aprile il governo Fico ha approvato una contestata legge che prevede lo smatellamento della radiotelevisione pubblica ‘Rtvs’ e la sua sostituzione con un’emittente considerata “più obiettiva” e meno critica nei confronti del governo. Per questo l’opposizione ha accusato il governo di voler “porre fine alla libertà dei media”.

Secondo Michal Simecka, leader del partito d’opposizione Slovacchia Progressista (PS), “l’intenzione del governo è quella di creare una televisione statale con notiziari che non siano di carattere pubblico”. Per un altro partito di opposizione, SaS (Libertà e Solidarietà), “Rtvs si trasformerà in un mezzo di disinformazione che trasmetterà propaganda filogovernativa”.

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Fonte : Fanpage