Claude, 6 dritte per ottenere il massimo dal chatbot di Anthropic

Mentre armeggiava con il suo sistema di irrigazione domestico, Joel Lewenstein, responsabile del product design di Anthropic si è reso conto che qualcosa nelle manopole del dispositivo non tornava. Ma invece di cercare su internet il manuale d’istruzioni del sistema, ha aperto l’app del chatbot sviluppato dalla sua azienda, Claude, e ha scattato una foto con il suo smartphone. Gli l’intelligenza artificiale ha analizzato l’immagine aiutandolo a capire la funzione di ogni manopola.

Quando l’anno scorso ho testato la funzione di analisi delle immagini di ChatGPT, ho riscontrato un livello simile a quello di Claude, almeno per le attività più banali. Il consiglio quindi è di rivolgersi all’AI senza problemi se volete capire cosa sono esattamente quei cavi che trovate in giro per casa, ma non per identificare una pasticca recuperata da una borsa.

All’inizio del mese Anthropic ha lanciato l’app che ha aiutato Lewenstein su iOs, ed è notizia di queste ore che Claude è sbarcato ufficialmente anche in Europa e quindi nel nostro paese. Così, quando ho deciso di provare l’applicazione del chatbot con cui Anthropic sfida ChatGPT, ho fatto una chiacchierata in videocall con Lewenstein per avere i suoi consigli per muovere i primi passi e capire quali domande fare a Claude per ottenere risposte più utili.

Non risparmiate sulle parole

Decenni di ricerche su Google ci hanno insegnato a fare domande schiette e concise quando vogliamo sapere qualcosa. Per ottenere il massimo da chatbot come Claude, invece, è importante ribaltare questo approccio. “Non è Google Search – spiega Lewenstein –: non stai inserendo tre parole chiave, stai davvero conversando”. Il capo del product design di Antrhopic incoraggia gli utenti a evitare uno stile di comunicazione troppo pratico e a essere un po’ più prolissi nei loro prompt. Invece di un prompt breve, quindi, provate a sottoporre all’AI richieste di qualche frase o addirittura di un paio di paragrafi.

Condividete le foto

L’analisi delle immagini AI di Claude è stata distribuita a marzo e quindi rappresenta ancora una funzionalità relativamente nuova. Detto questo, può rivelarsi un modo efficace per fare rapidamente domande al chatbot. Lewenstein raccomanda di utilizzare le immagini come punto di partenza per le conversazioni, esattamente come ha fatto lui nel caso del suo sistema di irrigazione. Anche se la funzione potrebbe non essere sempre precisa, è utile e divertente se tenete a mente le limitazioni e la usate nel contesto giusto.

Siate diretti

Non riuscite ancora a ottenere da Claude le risposte che cercate? “Parlare a Claude come se fosse una persona porta un po’ fuori strada“, dice Lewenstein. Provate a dare all’AI più informazioni possibili su come vorreste che fossero formattate le risposte – specificando per esempio se volete elenchi puntati o paragrafi brevi – e indicazioni chiare sul tono da usare (volete risposte entusiaste o qualcosa che suoni più tecnico?). Considerate se non sia il caso di esplicitare a Claude qual è il pubblico a cui si deve rivolgere e quale può essere il livello di conoscenza dell’argomento dei destinatari.

Provate e riprovate

Se Claude non produce subito un risultato ottimale, ricordate che la prima richiesta è solo il punto di partenza. I prompt di follow-up e le richieste di chiarimento sono fondamentali per indirizzare l’AI nella giusta direzione.

Quando interagisco con un chatbot e la sua risposta non mi soddisfa, di solito inizio una nuova conversazione. Ma questo non è l’approccio migliore secondo Lewenstein, che suggerisce di rimanere nella stessa finestra e di dare al bot un feedback diretto evidenziando le cose da cambiare, come il tono o la struttura: “Scrivo letteralmente: ‘No, troppo complicato. Non capisco cosa significano queste parole. Puoi riprovare, ma semplificandolo ancora di più”, racconta.

Caricate documenti

Uno dei punti di forza di Claude è la capacità di analizzare i dati caricati dagli utenti. Proprio per questo, il chatbot si rivela particolarmente utile in ambito professionale, dove può rappresentare un supporto valido per gestire i fogli Excel e le caselle di posta elettronica sovraccariche. Ma la funzione può avere una sua utilità anche al di fuori dell’ufficio. Avete un pdf lunghissimo da leggere? Claude può aiutarvi a focalizzare l’attenzione sull’aspetto più importante del documento.

Fonte : Wired