Api, vespe e calabroni, come riconoscerli e quando temerli

Con l’arrivo dell’estate aumentano le probabilità di imbatterci in api, vespe, calabroni e simili che ronzano attorno agli avanzi del nostro cibo o corteggiano le aiole fiorite di parchi e giardini. Saperli riconoscere è importante per capire quando sia il caso di allontanarci e quando, invece, possiamo continuare a goderci il pomeriggio in tutta tranquillità.

Quali sono le punture più pericolose?

Api, vespe e calabroni fanno tutti parte dell’ordine degli imenotteri, al quale appartengono diverse famiglie, tra cui quelle delle Apidae (in cui rientrano api e i tenerissimi bombi) e delle Vespidae (che comprendono vespe e calabroni). Le punture delle api sono raramente dannose per gli esseri umani, anche perché questi insetti possono pungere una solta volta (dopodiché perdono il pungiglione e muoiono eviscerati). Vespe e calabroni, al contrario possono pungere più di una volta e tendono a farlo ripetutamente quando si sentono minacciati. Le loro punture sono più dolorose e, a seconda delle specie e della sensibilità della singola persona, possono causare delle reazioni allergiche che, sebbene molto raramente, rischiano di degenerare in uno shock anafilattico. In linea generale, le specie presenti in Italia sono pacifiche e non attaccano cioè gli esseri umani senza ragione, a meno che non ci si avvicini troppo al loro nido o si cerchi di attaccarle a propria volta.

Fonte : Wired