Anche gli Emirati Arabi hanno il loro modello di intelligenza artificiale

Anche gli Emirati Arabi a lavoro su un’intelligenza artificiale generativa altamente competitiva. Nella giornata di ieri, l’Istituto per l’Innovazione Tecnologica (TII) di Abu Dhabi ha annunciato che si sta preparando per rilasciare non uno ma ben due modelli AI: Falcon 2 11B, un modello basato su un prompt di testo, e Falcon 2 11B VLM, un modello vision-to-language in grado di generare un testo a partire da un’immagine. Un annuncio importante per il paese mediorientale, che da qualche tempo a questa parte ha deciso di investire in maniera importante nell’AI – e non soltanto nel petrolio.

A essere particolarmente colpiti dai progressi degli Emirati Arabi nel settore, però, sono soprattutto i funzionari statunitensi, che lo scorso anno avevano dato un ultimatum abbastanza importante al paese, costringendolo a scegliere tra tecnologia americana o cinese. Di tutta risposta, l’azienda locale G42 ha ritirato gli hardware cinesi dai suoi progetti AI e ha abbandonato le sue partecipazioni in progetti o società legate alla Cina. Un cambio di rotta che, a quanto pare, le ha permesso di ottenere un investimento di 1.5 miliardi di dollari da parte di Microsoft.

Grazie alla nuova strategia adottata, infatti, gli Emirati Arabi stanno dimostrando di poter essere un attore importante nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Al pari di Meta, infatti, l’Istituto per l’Innovazione Tecnologica ha scelto di rendere di pubblico uso il codice alla base del modello Falcon, dimostrando una certa competenza nel settore. A tal proposito Faisal Al Bannai, segretario generale dell’Advanced Technology Research Council, ha dichiarato di essere molto ottimista sulle prestazioni del Falcon 2 e di essere già al lavoro sulla “generazione Falcon 3“. “Siamo molto orgogliosi di essere in grado di fare il passo più lungo della gamba e di competere con i migliori operatori a livello globale”, ha dichiarato riguardo il rilascio del nuovo modello AI degli Emirati, pronto a competere con ChatGpt e non solo.

Fonte : Wired