La ricostruzione 3D più dettagliata del tessuto cerebrale umano

AGI – Immaginiamo di esplorare l’intricato mondo all’interno di un singolo millimetro cubo di tessuto cerebrale umano. Potrebbe sembrare insignificante, ma all’interno di quel minuscolo spazio si trova un universo di complessità: 57.000 singole cellule, 230 millimetri di vasi sanguigni e ben 150 milioni di sinapsi, le giunzioni in cui i neuroni comunicano. Tutte queste informazioni si traducono in ben 1.400 terabyte di dati. Questo è il tipo di risultato rivoluzionario che i ricercatori di Harvard e Google hanno appena raggiunto.

A guidare la carica ad Harvard è il professor Jeff Lichtman, un rinomato esperto di struttura del cervello. In collaborazione con Google AI, il team di Lichtman ha co-creato la ricostruzione 3D più dettagliata di un frammento di cervello umano fino a oggi. Questa intricata mappa, pubblicata su Science, offre una visione senza precedenti della corteccia temporale umana, la regione responsabile della memoria e di altre funzioni superiori. Immaginiamo un pezzo di tessuto cerebrale grande circa la metà di un chicco di riso, ma ingrandito per rivelare ogni cellula e la sua rete di connessioni neurali in modo vivido e dettagliato. Questa straordinaria impresa è il culmine di quasi un decennio di collaborazione tra Harvard e Google. L’esperienza di Lichtman nell’imaging al microscopio elettronico è combinata con gli algoritmi di intelligenza artificiale all’avanguardia di Google. […]

La mappa appena pubblicata su Science rivela dettagli inediti della struttura del cervello. Una di queste scoperte è un raro ma potente insieme di assoni, ciascuno collegato da un massimo di 50 sinapsi, potenzialmente influenzando un numero significativo di neuroni vicini. Il team ha anche incontrato strutture inaspettate, come un piccolo numero di assoni che formano intricati spirali. Poiché il campione proveniva da un paziente con epilessia, non è chiaro se queste formazioni siano specifiche per la condizione o semplicemente eventi non comuni.
 

Fonte : Agi