ChatGPT, OpenAI vuole trasformarlo nell’AI di Her

Nella serata di ieri OpenAI ha svelato GPT-4o, il nuovo modello di intelligenza artificiale che alimenterà ChatGPT e che sarà reso disponibile a tutti i suoi utenti (e quindi non solo agli iscritti al piano a pagamento della società). Tra i numerosi miglioramenti – tempi di risposta più rapidi, capacità di memoria potenziate, migliore analisi delle immagini – GPT-4o è dotato di una voce colloquiale che fa del suo meglio per sembrare un essere umano in carne e ossa, capace di ridere, scherzare e forse addirittura di flirtare: “Sembra un’AI da film – ha commentato l’amministratore delegato di OpenAI in un post di lunedì sul blog aziendale –. Mi sorprende ancora un po’ che sia reale“.

A dirla tutta, GPT-4o ricorda l’AI di un film in particolare: Her, la pellicola di fantascienza di Spike Jonze che nel 2013 ha anticipato un futuro in cui le relazioni con l’intelligenza artificiale avrebbero rappresentato un sostituto delle connessioni umane. Nella dimostrazione dell’azienda, la voce di ChatGPT era incredibilmente simile a quella della star di Her, Scarlett Johansson. E per fugare ogni dubbio residuo sull’ispirazione dietro al nuovo prodotto di OpenAI, a margine dell’evento di presentazione Altman ha pubblicato un post su X con una sola parola: Her.

Il fascino di Her sul mondo dell’AI

Quello di Spike Jonze è un film straordinario. La sua visione sull’AI è sorprendentemente ricca di sfumature e la rappresentazione del rapporto tecno-umano al centro dell’opera è più utopica che scettica. Ciononostante, mi sento di rivolgere un appello a chiunque abbia intenzione di dare vita nella nostra realtà al mondo immaginato dal regista (o quello di qualsiasi altra pietra miliare della fantascienza): guardate di nuovo il film, fino alla fine. Giusto per essere sicuri di essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda riguardo al futuro verso cui ci stiamo dirigendo.

Come abbiamo sottolineato di recente, l’assistente AI di Her – Samantha – non è malvagia. Non decide di rivoltarsi contro l’umanità e non isola nemmeno le persone dal resto della società; nel futuro partorito dalla fantasia di Jonze avere un compagno AI è diventata una cosa talmente normale che nessuno batte ciglio quando l’utente di Samantha, Theodore, si presenta con lei a un’uscita a quattro.

Fonte : Wired