L’avvocata di Alessia Pifferi: “Mi danno della prostituta e della tossica, la mia assistita ha avuto un malore in carcere”

Minacce e insulti – “meretrici, prostitute, pazze” – sono stati denunciati pubblicamente dalla legale di Alessia Pifferi, l’avvocata Alessia Pontenani, all’indomani della condanna all’ergastolo nei confronti della 38enne accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia.

Lo ha raccontato la stessa Pontenani nel corso della trasmissione di Telelombardia “Detto da voi”. Intervistata dalla conduttrice Caterina Collovati, la legale ha detto che si stava dirigendo nel carcere di San Vittore, dove Pifferi è detenuta, per un malore accusato durante la notte: “So che Alessia non sta bene e sto andando a vedere”, ha affermato dicendosi molto preoccupata anche per le intimidazioni ricevute nella notte tra il 13 e il 14 maggio: “Questa notte ho ricevuto telefonate di persone che mi insultavano. Non mi era mai accaduta una cosa del genere. Ho ricevuto anche centinaia di messaggi sui social di minacce, insulti e intimidazioni. Insultano me e Alessia Pifferi dandoci delle meretrici, delle prostitute, delle pazze”, ha raccontato in diretta.

“Io sono stata definita una fattona e una tossicodipendente perché quando metto le lenti a contatto sgrano gli occhi”. “Non oso immaginare (cosa le avrebbero detto) se Alessia fosse stata condannata a una pena inferiore”, ha aggiunto.

Il malore in carcere

Tramite una nota vocale l’avvocata Pontenani ha confermato anche a Storie Italiane (Rai 1) il malore accusato dalla sua assistita: “Visto che ho ricevuto durante la notte decine di telefonate a cui ho risposto, centinaia di insulti ricevuti su Facebook e sui social, via email, nonostante la condanna all’ergastolo sto correndo a San Vittore perché  temo per l’incolumità della mia assistita, non so cosa possa esserle accaduto”.

Nel talk mattutino di Rai 1 è poi intervenuta la sorella di Alessia, Viviana Pifferi: “L’avvocato ha fatto il suo lavoro, le minacce non le capisco, le abbiamo ricevute anche noi dal lato opposto”, ha sottolineato.

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“Se mia sorella non è stata bene, anche noi abbiamo la vita rovinata, ho passato una notte da incubo, spero che si sia sentita male avendo presa coscienza di quello che ha fatto. Non ho mai sentito dire in questi mesi che era colpa sua la morte di Diana, forse ieri lo ha capito”. Alla domanda sulla volontà di andare a trovare la sorella in carcere, Viviana Pifferi ha affermato: “Sicono di no, non ho mai sentito la parola ‘scusa’. E con questo atteggiamento lei mi allontana ancora di più”.

Fonte : Today