Dopo l’attacco del 7 ottobre condotto dai terroristi di Hamas contro Israele, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno lanciato la loro offensiva di terra a Gaza con l’obiettivo dichiarato di distruggere Hamas e riportare a casa gli ostaggi. La strategia militare israeliana ha adottato anche attacchi sistematici e diffusi alle abitazioni e alle infrastrutture civili a Gaza, che sono stati descritti come “domicidio” da Balakrishnan Rajagopal, docente e relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alloggio. Si stima che più del cinquanta percento degli edifici di Gaza sia stato distrutto o danneggiato e che circa 1,7 milioni di persone siano state sfollate dall’inizio dell’offensiva. Bellingcat, gruppo specializzato in giornalismo investigativo e attraverso l’analisi di fonti aperte, ha collaborato con il media statunitense Scripps News per indagare sul presunto “domicidio” a Gaza e sui conflitti in corso in Cisgiordania.
L’inchiesta sul Commando 8219
Bellingcat ha usato i social media per seguire un singolo battaglione dell’Idf, il Commando 8219, mentre si muoveva attraverso Gaza, demolendo tunnel, case e altri edifici. Il Commando 8219 è un battaglione di ingegneria da combattimento (in Italia nota come genio militare), associato alla 551 Brigata Commando. I soldati dell’8219 hanno postato online le loro esperienze all’interno di Gaza, fornendo una finestra sulle operazioni militari che raramente si ottiene dalle fonti ufficiali. Un capitano dell’8219 ha scritto dei post sulla sua esperienza sotto forma di diario di guerra, annotando dove si trovavano e cosa avevano distrutto. Questi post, insieme a quelli pubblicati sui social media da altri membri dell’8219, includono video, immagini e dichiarazioni che descrivono l’esperienza dell’unità.
I tempi
La prima demolizione a cui l’8219 ha partecipato è avvenuta il 13 o 14 novembre. I membri dell’unità hanno demolito un edificio di due piani che si affacciava sul mare. In seguito, il ritmo e la portata delle demolizioni sono aumentati considerevolmente. Tra il 20 e il 23 novembre, il battaglione ha partecipato a molteplici attacchi a blocchi residenziali accanto all’ospedale Al Quds a Gaza City. Successivamente, l’attenzione dell’unità si è spostata su Khuza’a, una città a sud-est di Khan Younis. Questa operazione ha incluso un gran numero di demolizioni nella città di Khuza’a e a Khirbat Ikhza’a. Tra il 26 dicembre e il 6 gennaio, l’Idf ha raso al suolo vaste aree e demolito edifici con l’uso di esplosivi.
“Siamo diventati dipendenti dalle esplosioni”, ha detto il capitano in un post del 28 dicembre, aggiungendo ulteriori dettagli in un post su Facebook, dove ha parlato di un’operazione per prendere e “distruggere il villaggio degli assassini”. Un video del Comando 8219 afferma che in ottantaquattro giorni di combattimenti hanno distrutto quarantanove tunnel e oltre seicento edifici, anche con l’obiettivo di creare una zona cuscinetto.
Fonte : Wired