Chi è Ayoub El Kaabi, il “leone” dell’Olympiacos che preoccupa la Fiorentina

Non ha partecipato alla (fortunata) spedizione del Marocco in Qatar, nella Coppa del Mondo 2022. Eppure, Ayoub El Kaabi avrebbe costituito forse la risposta più ovvia ai quesiti legati a qualche amnesia realizzativa palesata dai nordafricani, sebbene queste non abbiano impedito alla squadra di centrare uno splendido quarto posto a fine torneo. Di certo, il trentunenne centravanti qualche soddisfazione nell’ultimo anno e mezzo è riuscito a togliersela, una strettamente correlata all’altra: i gol, tanti, stavolta messi a segno in un campionato del vecchio continente e di conseguenza la nuova convocazione con i Leoni dell’Atlante, che sono tornati a concedergli una chance per le qualificazioni e la fase finale della Coppa d’Africa, seppur conclusa con risultati meno lusinghieri rispetto a quelli della rassegna iridata.

Dal “magic moment” del bomber marocchino dovrà però guardarsi la Fiorentina, visto che El Kaabi – riferimento offensivo principale della formazione che i toscani affronteranno nella finale di Conference League – sta attraversando uno stato di grazia che lo porta ad essere decisivo sempre, o quasi. Se ne sono ben presto accorti i tifosi dell’Olympiacos, che hanno festeggiato un suo gol la bellezza di 32 volte dall’inizio della stagione, ma anche quelli del malcapitato Aston Villa, squadra che l’anno prossimo disputerà con ogni probabilità la Champions ed è la quarta forza in Premier League, impallinata ben cinque volte tra andata e ritorno della semifinale dal bomber di Casablanca. Che si presenterà al cospetto della difesa toscana con un biglietto da visita di tredici reti siglate in questa edizione delle coppe europee – contando anche l’Europa League da cui è “retrocesso” con il club del Pireo – le quali diventano quindici mettendo nel conto anche le due siglate al Cuckaricki nei preliminari.

E pensare che il vissuto sportivo di El Kaabi non ricalca quello dell’attaccante di razza. Neanche del calciatore, a dire il vero, visto che fino a 20 anni divideva la sua passione con il lavoro da falegname. Ma il Racing Club, squadra della sua città, intravede delle potenzialità in lui e lo contrattualizza. Da difensore puro, però, con licenza di essere dirottato sulla fascia dove si intravede la sua attitudine a vedere la porta. Lo mettono allora là davanti, al centro del pacchetto avanzato, e l’intuizione è giusta perché comincia a segnare senza fermarsi. Nel 2017/2018 trascina con 23 reti il Berkane con cui vince la Coppa del Marocco. Poi un anno in Cina, il ritorno a Casablanca – ed altre 35 gol in due stagioni – prima del salto nel vecchio continente, in un biennio redditizio con la maglia dell’Hatayspor (nella Serie A turca) in cui va a segno 26 volte. Adesso l’Olympiacos, che ha perso il treno per lo scudetto ellenico ma potrebbe arrivare a centrare un leggendario traguardo. Dopo essere divenuta la seconda squadra ad issarsi fino alla finale di una coppa continentale per club (dopo il Panathinaikos di Puskas, stoppato ad un passo dal trionfo nell’allora Coppa dei Campioni dall’Ajax di Cruyff 53 anni fa), la sponda biancorossa del Pireo sogna in grande. Alla Fiorentina, già beffata dodici mesi fa, il compito di far sì che rimanga tale.

Fonte : Today