Proprio la base dispone, come consuetudine, di due contenitori per l’acqua pulita (4,2 litri) e per quella sporca (4,1 litri), inoltre con un accessorio aggiuntivo può essere collegata a rubinetti esterni come per il Dreamline L10s Pro Ultra Heat. Una piccola fessura interna permette di alloggiare anche il dispenser del detergente che viene erogato in modo automatico o manuale.
La raccolta della polvere è invece presente solo nel robot ma con due opzioni presenti in confezione: un contenitore rigido, lavabile e un tradizionale sacchetto usa e getta. Il Narwal Freo X Ultra però utilizza un sistema di compressione della polvere che permette di dover cambiare il sacchetto o svuotare il serbatoio con meno frequenza, circa ogni 7 settimane.
Molto validi la pulizia e asciugatura dei mop anche se non viene impiegata l’acqua calda e utile l’utilizzo di ioni di argento nei tessuti per ridurre ulteriormente la proliferazione dei batteri.
Il software
Rispetto ad altri prodotti simili che si affidano alla telecamera per il riconoscimento degli oggetti lungo il percorso, il dispositivo di Narwal impiega invece tre diversi raggi laser posizionati ai tre lati del robot, capaci di evitare bene gli ostacoli anche al buio, ma non è sempre infallibile soprattutto con elementi di piccole dimensioni. Molto precisa e dettagliata la planimetria, una delle mappature migliori tra i robot che abbiamo provato.
L’app di supporto consente di modificare e personalizzare ulteriormente il perimetro di lavoro dell’aspirapolvere definendo anche tutte le modalità di pulizia, sia sfruttando i parametri pre-impostati sia indicandoli in modo manuale. Lasciando tutto in automatico e affidandosi all’intelligenza artificiale si ottengono risultati validi senza dover perdere tempo nella definizione delle impostazioni. È presente il supporto con Alexa, Siri e Google.
Come pulisce
La pulizia è valida, merito di alcune buone funzionalità sviluppate dall’azienda cinese. I moci di forma triangolare riescono a raggiungere in modo piuttosto efficace anche angoli e battiscopa pur senza disporre di bracci estendibili come il Roborock S8 MaxV Ultra. La pressione massima verso il basso di 12 newton dei mop permette di insistere al meglio sulle macchie più ostinate che vengono opportunamente identificate dalla funzione DirtSense. Il robot effettua più passaggi fino a quando le macchie non vengono rimosse e lo fa anche andando a pulire i moci se questi dovessero risultare troppo sporchi, tornado poi a lavare la zona critica.
Fonte : Wired