In occasione della Festa della mamma, Diletta Leotta ha intervistato Giorgia Meloni. La premier ha parlato del suo rapporto con la figlia, Ginevra, ma anche di quello con la madre, Anna. “La maternità ti regala la forma di amore più alta possibile e la paura più drammatica possibile, quella di morire – così ha parlato della maternità alla giornalista – E nel fare questo rimette a posto tutto il resto: cose che ti mettevano l’ansia, quando diventi madre dici ‘vabbé si fa’. Alla fine torni a casa, lei sta bene e dici: ‘Il resto lo gestisco’. Ti aiuta ad avere una consapevolezza e un coraggio nel fare tutto il resto che sono straordinari. Per cui sì, è una cosa che mi ha dato tantissima stabilità, mi ha centrato. Sono diventata più pragmatica, più realista, più attenta alle cose che hanno un senso”.
Chat di classe e solidarietà femminile
Da sempre impegnata nella politica attiva, Meloni non ha nascosto di avere al suo fianco, da quando la bimba è nata una persona che l’aiuta. “C’è una persona che sta con me da quando è nata Ginevra alla quale mi affido moltissimo, e poi c’è il padre. I nonni un po’ meno perché i suoi nonni paterni vivono a Milano, è difficile. C’è mia mamma. Poi un sacco di amici, mamme della classe. Io ho trovato tanta solidarietà tra mamme”. La premier ha dunque rivelato in che rapporti è con le altre mamme della classe: “Che non è solo di adesione politica, io non so cosa votino le mamme della classe di Ginevra però fanno sempre del loro meglio per darmi una mano. Ce la mettono tutta. E non perché io sia il presidente del Consiglio, lo fanno anche tra di loro. Vedono il mio impegno, questa è una cosa molto bella che la maternità ti regala. La maternità ti regala anche la vera solidarietà tra donne”. Meloni rivela di essere presente nella chat di classe: “Commento, dico la mia, voto, quando mettono le votazioni, quando posso partecipo, faccio la mamma”.
Parlando della solidarietà tra donne ha espresso schiettamente la sua opinione: “Ho sempre pensato che non sia vera la solidarietà femminile. Le donne sono tra loro molto meno solidali di quanto dicano, come se fossero vittime del racconto per cui non dovrebbero mai essere completamente all’altezza di competere con gli uomini e questo le porta a competere tra di loro. Per cui non sempre vedo e ho visto solidarietà femminile della quale tanto parliamo. Però tra mamme è tutta un’altra cosa, le mamme sono solidali tra di loro come i veterani al fronte: gente che ha combattuto insieme e alla fine ha un’altra dimensione di solidarietà”.
Sensi di colpa e mantra
Leotta ha poi chiesto alla premier come affronta i sensi di colpa: “Quelli non li gestisci. Il problema è che il senso di colpa è tremendamente diseducativo. Perché tu provi a superare il tuo senso di colpa facendo l’unica cosa che non devi fare: assecondando. Il senso di colpa ti impedisce spesso di dire no ed è la cosa più diseducativa che puoi fare con un figlio, temo”.
Meloni, ad esempio, si è data delle regole che cerca di seguire sempre: “Ho la regola che cerco di metterla a dormire io, perché lei sopporta tutto ma quando deve andare a dormire ci devo stare io. Io infatti me la porto quando devo andare in giro e stare più di una notte fuori. Quello è il suo momento: se le togli quello, lei lo vive come un tradimento”, ha rivelato Meloni confidando poi l’altra regola pattuita con la figlia, “Alle recite ci devi essere. Ecco il saggio di danza di Ginevra sai che giorno l’hanno piazzato? Il primo giorno del G7. L’unica cosa in un anno che non potevo spostare. È stato un inferno e sarà un inferno”.
Poi Leotta le domanda quale sia il mantra che vuole trasmettere a Ginevra: ”Io penso che il mantra che va lasciato ai figli è che nella vita non esistono le scorciatoie. Quando pensi che esiste una scorciatoia per arrivare dove vuoi arrivare, hai già fallito. Non devi puntare al successo, ma al lavoro, perché l’unica cosa che ti può portare a qualsiasi forma di successo è il lavoro. Se pensi che puoi saltare quel lavoro per arrivare al successo, il successo non arriva, e se arriva, è effimero. Il cammino è il bello, non è la meta…”.
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Il desiderio di una sorella per Ginevra
”Mia madre mi diceva ‘vuoi essere libera, vuoi essere una persona indipendente? Dimostramelo che lo sei…’. E quindi mia madre non era la mamma chioccia che sarei io, se non avessi tutto il lavoro che ho da fare. Non mi diceva ‘Ci penso io…’, no, mia madre era l’esatto contrario”. La premier ha raccontato il suo rapporto con la madre: ”Non mi rivedo in lei, perché la mia assenza è costretta, mentre la sua era calcolata, cioè, era una madre presente, però non era una madre che ti risolveva il problema, i problemi dovevi risolverli da sola… Se io sono cresciuta la persona che sono, lo devo a mia madre”. ”Io volevo una sorellina per Ginevra, mi spiace da morire che lei cresca sola, mi spiace un sacco, ho tentato più per lei, non per me, ci tenevo più per lei”, ha confidato Meloni raccontando del suo stretto legame con la sorella Arianna.
Spazio poi ai ricordi ed è così che la premier parla di quando sua figlia aveva circa un anno e mezzo e con una carezza le ha cambiato la giornata: “Io ricordo una cosa stupida di mia figlia piccola piccola, avrà avuto un anno e mezzo, torno a casa da una giornata tremenda, la prendo in braccio… Sai una di quelle giornate che proprio è andato tutto storto e non so perché lei a un certo punto mi guarda con una faccia quasi compassionevole e mi fa una carezza. Una bambina di un anno eh, magari mi sono fatta il film da sola, ma è stato come se lei avesse capito: ‘Mamma non ti preoccupare’. E questa cosa mi ha regalato un’emozione, una cosa incredibile”.
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Fonte : Today