Santalucia (Anm) a Nordio: “No a una riforma della giustizia cattiva e pericolosa”

AGI – “Non siamo contrari alle riforme, ma ci sono quelle buone e quelle cattive. Noi siamo contrari a una riforma che non apporterebbe alcun beneficio alla giustizia, che porrebbe in pericolo l’indipendenza della magistratura. Quindi al ministro che ci dice che non è in discussione l’indipendenza del pubblico ministero, che il pm del domani da lui disegnato avrà la stessa indipendenza di quello odierno, diciamo: ma se così è, perché toccarlo? Teniamoci l’indipendenza che abbiamo già”. Lo ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, a margine della terza e conclusiva giornata del 36esimo congresso dell’associazione a Palermo.

 

 

“Abbiamo posto l’attenzione su alcune regole di comportamento, ma questo non significa fare dei magistrati soggetti che devono stare in una zona d’ombra, in silenzio coatto. I magistrati possono e devono partecipare alla discussione pubblica, ma lo devono fare con lo stile e il profilo del magistrato”, ha aggiunto .

 

“La macchina della giustizia e’ ancora lenta, ma recupera, anche velocemente, una maggiore efficienza. Lo ha detto il ministro nella sua relazione alle Camere sullo stato della giustizia. Abbiamo percentuali significative di riduzione dell’arretrato e dei tempi del processo. Perciò guardo al futuro con cauto ottimismo”. 

 

“Questo congresso lo abbiamo voluto – spiega – alla luce di tanti mesi di critiche alla magistratura per fare una riflessione seria, per prendere sul serio le critiche ricevute, anche quando sono state affidate a messaggi mediatici con tassi di offensività rispetto ai singoli magistrati. Credo che approveremo una mozione spero unitaria riaffermando che l’interpretazione della legge non può’ arretrare, che la soggezione alla legge non è in discussione e che i magistrati, avendo come interpreti della legge un ampio margine di discrezionalità, devono farsene carico per tutelare anche l’immagine di imparzialità nel momento in cui intervengono nella vita sociale e di relazione”.

 

 

 

Fonte : Agi