Terza giornata di interrogatori di garanzia davanti alla gip Paola Faggioni nell’ambito dell’inchiesta della procura di Genova, che ha provocato un terremoto politico in Liguria con l’arresto, ai domiciliari, del governatore Giovanni Toti. Dopo le scene mute di Signorini e Toti, è la volta dell’imprenditore Aldo Spinelli e di Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione, entrambi ai domiciliari.
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Durante l’interrogatorio Cozzani ha detto che si dimetterà da capo di gabinetto del presidente della Regione e ha chiesto alla gip la revoca degli arresti domiciliari, scrive GenovaToday. Secondo quanto riferito dal suo avvocato difensore, Massimo Ceresa Gastaldo, Cozzani ha contestato gli addebiti, ma non è entrato nel merito, fornendo alla gip Paola Faggioni solo una dichiarazione spontanea. Cozzani deve rispondere, tra l’altro, di corruzione elettorale aggravata, che sarebbe stata commessa al fine di agevolare Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del mandamento di Riesi.
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Dopo Cozzani, è arrivato Spinelli, ma non i suoi legali, che non avrebbero ricevuto la convocazione. “I miei avvocati non ci sono, mi hanno lasciato solo. Verrò lunedì, cosa vuole che le dica”, ha detto ai giornalisti uscendo dall’aula. A chi gli ha chiesto se non avesse esagerato con i finanziamenti, che gli vengono contestati, ha replicato: “Lunedì saprete tutto. Male non fare, paura non avere”. Secondo i magistrati l’imprenditore, attivo nel settore della logistica, avrebbe corrotto Toti e l’ex presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, per ottenere favori nelle sue attività imprenditoriali.
Fonte : Today