Apple ha svelato l’ultima iterazione di iPad Air e iPad Pro. Entrambi i tablet sono disponibili in due dimensioni: un modello da 11 pollici di facile utilizzo e una variante più grande da 13 pollici. Inoltre, ha abbassato il prezzo dell’iPad di decima generazione di 100 euro. Questi modelli, con il Mini, costituiscono la famiglia di iPad più ampia mai vista.
Cominciamo con l’iPad Air, ora dotato di chip M2. Per la prima volta è possibile scegliere tra due dimensioni, rendendo la linea di iPad Air più versatile e potente che mai. Il chip M2 apporta notevoli miglioramenti, con CPU, GPU e Neural Engine più veloci, che rendono l’Air un dispositivo in grado di svolgere alcune attività di intelligenza artificiale. Gli iPad Air sono compatibili con le nuove Apple Pencil Pro, Apple Pencil (USB-C) e la Magic Keyboard. Disponibile nelle nuove finiture blu e viola, oltre alle classiche starlight e space gray, l’iPad Air parte da 719 euro per il modello da 11 pollici e da 969 euro per quello da 13 pollici. Il 13 pollici è un’ottima mossa da parte di Apple, perché consente agli acquirenti di avere una maggiore superficie dello schermo e quindi un dispositivo di produttività più simile a un computer, senza dover acquistare il Pro. Sebbene l’aggiunta di Apple Pencil e Apple Magic Keyboard renda il prezzo paragonabile a quello di un MacBook Air, ci sono alcuni che preferiscono un dispositivo touchscreen e la connettività cellulare. L’ecosistema di app, compresi i giochi, disponibile su iPad potrebbe rendere l’iPad Air 13″ un modello popolare nel campo della didattica.
Il protagonista dello show è stato però il nuovo iPad Pro. La caratteristica principale di questi modelli è il display Ultra Retina XDR, con tecnologia OLED tandem, in pratica due pannelli OLED posizionati uno sull’altro. I video non rendono giustizia allo schermo. I colori sono profondi e ricchi e l’esperienza visiva davvero straordinaria.
L’introduzione del chip M4 è il fulcro delle funzionalità migliorate dell’iPad Pro. Apple ha spiegato come questo processore di nuova generazione abbia reso possibile il design ultrasottile del dispositivo, ma ha anche menzionato il salto di qualità in termini di prestazioni e di efficienza termica. Il chip M4 integra un nuovo motore di visualizzazione che eleva la precisione, il colore e la luminosità del display Ultra Retina XDR a livelli mai visti prima. I miglioramenti delle prestazioni includono una CPU e una GPU di nuova generazione, basate sull’architettura vista per la prima volta nell’M3, insieme al Neural Engine più potente di sempre. Apple ha lanciato una frecciatina al settore sottolineando che, mentre altri hanno parlato di NPU in relazione agli ultimi modelli di PC, Apple utilizza le NPU da anni, chiamandole Neural Engine. Sebbene l’azienda di Cupertino abbia accennato a come l’M4 possa consentire esperienze di intelligenza artificiale, non ha fornito ulteriori.
Dalla presentazione è emerso chiaramente che Apple sta posizionando il suo chip e il suo hardware come piattaforma ottimale per lo sviluppo e la presentazione di applicazioni e servizi basati sull’intelligenza artificiale. Sebbene l’azienda abbia dimostrato di sapere sfruttare l’IA negli aggiornamenti di Final Cut Pro e Logic Pro, sarebbe sbagliato aspettarsi che competa direttamente con Copilot o Gemini. È fondamentale riconoscere le differenze tra i modelli di business e i principali fattori di guadagno di Apple e dei suoi concorrenti. Per Microsoft e Google, l’intelligenza artificiale serve a incoraggiare l’adozione del cloud e a rafforzare i loro servizi per le imprese. Tuttavia, non è questo il settore in cui opera Apple. L’obiettivo principale di Tim Cook, sia nel settore consumer che in quello delle imprese, rimane quello di fornire valore agli utenti attraverso la perfetta integrazione di hardware e software. Questo approccio è evidente nell’impegno dell’azienda per consentire agli sviluppatori di creare esperienze coinvolgenti all’interno dell’ecosistema Apple. Stabilendo il proprio processore e l’hardware come base per l’innovazione dell’intelligenza artificiale, Apple non si limita a seguire le tendenze del settore, ma piuttosto a delineare un percorso originale. Questa strategia le consente di sfruttare i suoi punti di forza nello sviluppo di strumenti intuitivi e potenti che migliorano la produttività, la creatività e l’esperienza dell’utente.
E i creatori sono stati indubbiamente al centro dell’attenzione con il nuovo iPad Pro, dato che Apple ha sottolineato le capacità del dispositivo nell’acquisizione di video, nella produzione musicale e nell’illustrazione digitale (per la quale c’è uno strumento apposta, la nuova Apple Pencil Pro). L’introduzione del nuovo display evidenzia anche il potenziale dell’iPad Pro per il consumo di contenuti. La decisione di Apple di posizionare il Pro come dispositivo incentrato sui creatori ha senso, visti i notevoli progressi compiuti dai Mac nel mondo del lavoro dal lancio del precedente modello di iPad Pro. Per la produttività quotidiana c’è il Mac, mentre l’iPad Pro è ora uno strumento specializzato pensato per soddisfare le esigenze specifiche dei creatori di varie discipline. E potrebbe diventare lo strumento preferito da artisti, musicisti, registi e designer, consentendo loro di esplorare nuove strade creative e di produrre lavori di qualità con il supporto dell’intelligenza artificiale.
Nel video di lancio dell’iPad c’è stato anche un breve aggiornamento su come Vision Pro è stato utilizzato nelle aziende. Anche se sono sicura che la sceneggiatura è stata progettata in questo modo perché aveva senso, non c’è dubbio che ci sia una relazione molto stretta tra l’iPad Pro e Vision Pro e non solo perché Vision OS è basato su iPad OS. Apple imparerà molto dall’M4 dell’iPad Pro prima che questo arrivi nel Vision Pro, seguendo lo stesso percorso dei contenuti e delle app.
Manca solo un mese alla WWDC, e sono certa che allora sapremo qualcosa di più su come il sistema operativo dell’iPad sfrutterà l’M4 e su come l’intelligenza artificiale sarà utilizzata in tutti i prodotti Apple.
Fonte : Repubblica