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Un 38enne è stato denunciato per lesioni volontarie, minacce e violenza a pubblico ufficiale dopo aver aggredito un medico all’ospedale San Maurizio di Bolzano. L’uomo si sarebbe presentato al pronto soccorso chiedendo che gli venisse prescritto un farmaco molto costoso a cui non avrebbe avuto diritto. Di fronte al rifiuto del medico, lo avrebbe aggredito e preso a pugni.
Immagine di repertorio
Un 38enne è stato denunciato con le accuse di lesioni volontarie, minacce e violenza a pubblico ufficiale per aver aggredito un medico del pronto soccorso. I fatti sono avvenuti all’ospedale San Maurizio di Bolzano.
Secondo quanto è stato ricostruito, l’uomo si sarebbe presentato al pronto soccorso del nosocomio bolzanese chiedendo che gli venisse prescritto un farmaco molto costoso a cui non avrebbe avuto diritto.
Di fronte al rifiuto del medico di fornirglielo, avrebbe iniziato ad aggredirlo, prima soltanto verbalmente, poi fisicamente, sferrandogli due pugni, uno all’altezza della spalla e l’altro alla base della clavicola.
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L’aggressore, 38enne di origini nigeriane, è già noto alle forze dell’ordine, pluripregiudicato per reati di varia natura e gravità e collegamenti in particolare allo spaccio di stupefacenti.
La situazione ha richiesto l’intervento degli agenti del posto di Polizia dell’ospedale, che hanno soccorso il medico ferito, al quale è stata data una prognosi di 15 giorni.
Subito dopo hanno intercettato e fermato anche il 38enne, che nel frattempo era stato bloccato dagli addetti alla vigilanza dell’ospedale mentre stava cercando di allontanarsi dalla struttura urlando e continuando a chiedere il farmaco che il medico si era rifiutato di prescrivergli.
Il 38enne, come già detto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per reati di lesioni volontarie e minacce e violenza a pubblico ufficiale.
Il questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori ha dato immediate disposizioni all’Ufficio immigrazione di segnalare l’accaduto alla Commissione territoriale per i rifugiati, perché l’uomo di 38 anni, che si trova regolarmente sul territorio nazionale, non ottenga la protezione internazionale di cui è in attesa.
L’obiettivo è impedire il riconoscimento dello status di richiedente asilo e procedere con un decreto di espulsione, come affermato dal Questore: “Episodi di questa gravità, che vedono coinvolti operatori sanitari, non possono essere tollerati. Chi è ospitato nel nostro paese deve rispettare le regole di convivenza civile e non può ricorrere alla violenza come forma di comportamento”.
Fonte : Fanpage