Cybercriminali, la pericolosa gang che non fa niente per nascondersi

Dopo che Wired ha chiesto a Facebook conto dei 16 gruppi legati agli Yahoo Boys presenti sulla piattaforma, l’azienda li ha rimossi (anche alcuni gruppi WhatsApp sono stati disattivati). “I truffatori usano ogni piattaforma a loro disposizione per frodare le persone e si adattano costantemente per evitare di essere scoperti“, afferma Al Tolan, un portavoce di Meta. La società non ha però approfondito il tema degli account rimossi o la facilità con cui potevano essere trovati dagli utenti. I gruppi su Telegram sono stati rimossi dopo che Wired ha contattato l’ufficio stampa del social network; anche in questo caso, tuttavia, la piattaforma non ha voluto indicare il motivo della rimozione.

Gli Yahoo Boys condividono i loro script su ogni tipo di social media: questi “copioni” – che in molti casi circolano online da anni – possono avere anche migliaia di parole ed essere riutilizzati su diverse persone. “Ho visto script che hanno 30 o 60 livelli prima che il truffatore debba pensare a qualcos’altro da dire”, racconta Ronnie Tokazowski, capo della lotta alle frodi di Intelligence for Good, una no-profit che lavora con le vittime di reati informatici.

Le attività illecite del gruppo

Tra le altre cose, i membri del gruppo si fingono ufficiali militari, persone che offrono incontri sessuali, agenti dell’Fbi, medici e persone in cerca di amore. “In un mondo pieno di inganni e bugie, mi sento fortunato quando vedo l’amore nei tuoi occhi. Buongiorno“, recita un passaggio di uno dei copioni. .

Ma gli Yahoo Boys sono anche la causa di una recente ondata di sextortion negli Stati Uniti e non solo, spiega Paul Raffile, analista di intelligence presso il Network Contagion Research Institute che segue da vicino i criminali. Di solito, nei casi di sextortion, un truffatore usa immagini intime o esplicite per cercare di convincere una persona a inviargli del denaro. “Gli Yahoo Boys sono il principale attore dietro l’ondata di sextortion a cui stiamo assistendo negli ultimi 18 mesi – afferma Raffile –. Hanno portato decine di adolescenti al suicidio“.

In una serie di post pubblicati su un canale Telegram e segnalati da Warner, che collabora anche con Intelligence for Good, un criminale informatico spiega come eseguire una truffa di sextortion, raccontando di essere riuscito a convincere diverse persone a condividere immagini di nudo – con tanto di screenshot della conversazione – e spiegando come replicare l’attacco. Ehi, sto pubblicando i tuoi nudi sui social e su Facebook“, dice un messaggio di esempio condiviso dal i truffatore. “Non li sto solo pubblicando, sto anche inviando copie nella tua zona”, continua, prima di chiedere 700 dollari.

Fonte : Wired