Macchia solare, ce n’è una enorme che può causare forti tempeste geomagnetiche

Si chiama Ar3664 la macchia solare che ha mostrato una continua espansione nei giorni scorsi e che potrebbe dare origine a tempeste geomagnetiche intense o molto intense nei giorni a venire. Queste ultime possono interferire con l’attività dei satelliti, con i sistemi di geolocalizzazione o con i segnali radio che utilizziamo sulla Terra.

Macchie e ciclo solari

Le macchie solari, spiegano gli esperti della statunitense National Oceanic & Atmospheric Administration (Noaa), “sono piccole aree di forze magnetiche particolarmente robuste sulla superficie del Sole, che appaiono come macchie più scure perché più fredde” rispetto alla superficie circostante. Le macchie solari possono essere il punto di origine dei cosiddetti brillamenti solari o delle espulsioni di massa dalla corona solare (Cme, dall’inglese Coronal Mass Ejection).

Il numero di macchie presenti sul Sole varia in base alla fase del rispettivo ciclo solare: in corrispondenza del picco di attività si osserva il massimo numero di macchie. Per quanto riguarda il ciclo solare attualmente in corso, il venticinquesimo da quando la comunità scientifica ha iniziato ad osservarli, il Noaa prevede il raggiungimento del picco fra gennaio e ottobre di quest’anno.

La macchia solare Ar3664

La regione 3664 è cresciuta notevolmente ed è diventata molto più complessa dal punto di vista magnetico. Questo ha portato a un aumento delle probabilità di brillamento solare nei prossimi giorni”, fanno sapere dal Noaa. Secondo quanto riportato su Spaceweather.com, la macchia si estende attualmente per circa 200mila chilometri e dovrebbe risultare visibile anche senza ingrandimento – a patto ovviamente di utilizzare appositi filtri (che servono anche a proteggere gli occhi dai raggi solari), come quelli che si usano per osservare le eclissi.

Già nei giorni passati la macchia 3664 ha prodotto potenti brillamenti ed espulsioni di massa dalla corona solare, che hanno causato blackout dei segnali radio in Europa e Africa, si legge su Space.com. Questi effetti sono dovuti all’emissione di raggi X e radiazioni ultraviolette ad elevata energia che si verificano durante il brillamento o l’espulsione di massa coronale.

Previsioni per i prossimi giorni

Per la giornata di oggi, venerdì 10 maggio, il Noaa prevedeva possibili tempeste geomagnetiche di bassa intensità (G1). Per domani ci si aspettano invece periodi caratterizzati da tempeste di intensità da bassa a moderata (G1-G2) o addirittura forte o molto forte (G3-G4). Infine, l’intensità delle tempeste geomagnetiche dovrebbe tornare al livello G1-G2 nella giornata di domenica 12 maggio.

Fonte : Wired