AGI – Pietre lanciate contro i treni in transito e sulla strada sottostante, senza apparente motivo. Sono le 23.20 quando Hasan Hamis attira su di sé le attenzioni alla stazione ferroviaria di Lambrate, periferia est di Milano. Quelle in primis di due agenti scelti della polizia ferroviaria, in servizio allo scalo, e poi di altri quattro colleghi della squadra Volante della questura, tra cui il vice ispettore Christian Di Martino. È il 35enne capo scorta della volante Zara quarto turno a finire da lì a pochi minuti accoltellato tre volte da Hamis e poi in ospedale dove è ricoverato in gravissime condizioni. Di Martino – come si ricostruisce dal verbale di arresto del 37enne di origini marocchine – con il taser ha esploso due colpi raggiungendo Hamis all’altezza del busto e del polpaccio destro, ma le scariche elettriche non avrebbero fatto effetto. Il poliziotto a quel punto, approfittando di un momento di distrazione del 37enne, avrebbe provato a bloccare a terra l’uomo. La poca luce e la concitazione non gli hanno fatto notare che Hamis tenesse in una manica un lungo coltello da cucina rosso. Con questo è stato accoltellato tre volte alla schiena, due fendenti hanno lesionato un rene e l’intestino, ed è finito in ospedale in condizioni gravissime. Al Niguarda è stato operato d’urgenza per quattro ore, ricevendo numerose trasfusioni, e non è ancora stato dichiarato fuori pericolo di vita. È ricoverato in terapia intensiva in condizioni stabili.
In ospedale ha ricevuto la visita anche del capo della polizia di Stato, Vittorio Pisani, che poi è passato in questura a Milano per esprimere vicinanza ai colleghi di Di Martino. Nel carcere di San Vittore, in attesa dell’udienza di convalida di domani, si trova Hamis in stato di arresto con l’accusa di tentato omicidio. Dagli accertamenti risulta avere almeno 22 diversi alias registrati in banca dati e vari precedenti per reati contro le persone, il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale. Dal Marocco è arrivato in Italia, più di venti fa. Il primo controllo risale al 2002.
Dall’analisi dei suoi precedenti (rapina, lesioni, furto, porto abusivo di oggetti atti a offendere) risulta aver vissuto in Campania. Ha scontato alcune condanne nella Casa Circondariale “G. Salvia” di Poggioreale a Napoli e in quella “P. Campanello” Ariano Irpino (Avellino). In quest’ultima è stato detenuto dal 9 giugno 2020 al 4 luglio 2023 per una condanna a 3 anni di reclusione per rapina e lesioni. All’uscita è stato emesso, nei suoi confronti, dal Prefetto di Avellino, stante l’indisponibilità di posti in Cpr, un provvedimento di espulsione rimasto ineseguito. L’ultimo controllo è del 5 maggio scorso: alla stazione di Bologna è stato fatto scendere da un treno dell’Alta velocità perché molesto con gli altri viaggiatori. Alla vista della polfer felsinea avrebbe estratto un rasoio. Dopo essere stato bloccato era stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
Dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dalla premier Giorgia Meloni, dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi e dal vicepremier Matteo Salvini sono arrivati messaggi di vicinanza e solidarietà al poliziotto. “Forza Christian, non mollare”, l’incoraggiamento in un tweet dalla polizia di Stato.
Fonte : Agi