In Basilicata, tra le montagne dell’Appennino lucano e le coste del Mar Ionio, si cela un tesoro gastronomico dal sapore dolce e succoso: le fragole. La regione lucana infatti, è uno dei due principali bacini produttivi del paese insieme alla Campania, che arrivano a coprire oltre il 50% del raccolto totale in Italia con circa 2.100 ettari dedicati alla fragolicoltura (dati CSO Italy), su un totale di circa 4 mila ettari. E sono tra le più apprezzate e costose, ecco perché.
La diffusione della fragolicoltura in Basilicata e la zona di produzione
È la zona del Metapontino ad essere particolarmente riconosciuta per la produzione delle fragole introdotta nel 1955. Negli anni, l’espansione della coltivazione di fragole in Basilicata ha beneficiato di diversi fattori, tra cui la disponibilità di manodopera, la presenza di risorse idriche e l’emergere di nuovi imprenditori. Ma soprattutto, le condizioni climatiche favorevoli; infatti, le temperature miti dell’autunno favoriscono la differenziazione delle gemme, un elemento essenziale per la fioritura abbondante in primavera. Il vero incremento si registrò nel 1979 con circa 900 ettari coltivati. Superfici ridotte alla metà agli inizi degli anni ‘80 per l’ingresso sul mercato delle fragole spagnole. Inizialmente, la coltivazione era principalmente nelle piccole aziende familiari, poi l’aumento dei costi di produzione provocò una diminuzione della superficie. Questo declino è stato accentuato da condizioni climatiche anomale e l’uso di varietà poco produttive, portando a una riduzione delle superfici fino a 350 ettari.
La situazione è cambiata quando la presenza di grossi gruppi di commercializzazione settentrionali ha stimolato un aumento delle superfici coltivate, superando i 700 ettari nei primi del 2000. Tuttavia, dal 2003 c’è stata un’ulteriore contrazione delle superfici, stabilizzandosi intorno ai 400 ettari. Grazie all’introduzione di nuove varietà e sistemi colturali innovativi, la produzione è stata riavviata con un aumento costante delle superfici fino a circa 900 ettari nel 2016. Oggi sono dedicati a questa coltura ben 1030 ettari di superficie (+ 13% rispetto allo scorso anno) coinvolgendo 9 comuni principali: Bernalda, Montescaglioso, Pisticci, Tursi, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri. Sebbene relativamente recente per la zona, oggi la fragolicoltura è il pilastro dell’agricoltura locale contribuendo significativamente all’economia visto che ricopre il 22% del PIL agricolo. Durante i periodi di raccolta infatti, coinvolge fino a 12.000 lavoratori e genera un fatturato di circa 100 milioni di euro.
Le varietà e le caratteristiche delle fragole della Basilicata
Tra le varietà coltivate la Sabrosa Candonga è sicuramente la più diffusa occupando il 60% della superficie nonché quella che ha segnato la storia della produzione sin dal suo inizio. Tra quelle di più recente introduzione emergono invece Rossetta e Inspire per la precocità di maturazione. Allo stesso tempo, le nuove varietà come Gioelita, Redsara e Miranbella stanno guadagnando terreno. Negli anni comunque è aumentato il numero di tipologie coltivate, che ha consentito un anticipo della raccolta nella fase precoce del mercato, permettendo così una fidelizzazione dei consumatori. Infatti, il picco della richiesta di fragole si registra tra aprile e maggio ma sono ormai presenti sul mercato 12 mesi all’anno.
Al di là della tipologia, in generale le fragole lucane si distinguono per la loro consistenza saporita e croccante, e per il colore rosso brillante che indica una perfetta maturazione. La loro spiccata dolcezza, che supera naturalmente i 9 gradi zuccherini, elimina la necessità di aggiungere dolcificanti perché non risultano mai aspre. Inoltre, grazie alla cura dei coltivatori locali che garantiscono piena maturazione prima della raccolta, raggiungono dimensioni notevoli. Queste caratteristiche le rendono perfette per essere utilizzate in una varietà di piatti dolci e salati.
La fragola della Basilicata verso il riconoscimento IGP e la sagra la celebra
In Basilicata si coltivano fragole da oltre 70 anni, un periodo di tempo ben maggiore rispetto ai requisiti minimi richiesti per la candidatura all’IGP (25 anni). Un riconoscimento che le Organizzazioni di Produttori lucane stanno cercando di ottenere e la cui approvazione potrebbe avvenire già nelle prossime settimane. “Sono 20 mesi di costanti elaborati, studi, analisi, incontri, ricerche e integrazioni, poiché crediamo quanto l’IGP possa tradursi in un giusto e meritato riconoscimento dopo circa 70 anni di coltivazione qui in Basilicata”, ha affermato Salvatore Pecchia, presidente del Comitato Promotore Fragola della Basilicata IGP. Nel frattempo a Scanzano Jonico, sempre in tema di valorizzazione del prodotto, ogni anno proprio in questo periodo viene organizzata la Sagra della fragola della Basilicata, con un programma ricco di appuntamenti tra stand di produttori, degustazioni, dibattiti, cooking class e visite guidate ai campi del materano.
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Fonte : Today