Gatto vs OrusPro Sunny Bowl: una ciotola smart per le crocchette è davvero utile?

In Italia ci sono circa 65 milioni di animali da compagnia, di cui una decina di milioni sono gatti e più o meno 9 milioni sono cani (la fonte dei dati è Euromonitor). Sono valori che ci mettono ai vertici in Europa, dove complessivamente ci sono circa 200 milioni di gatti e cani domestici, e che rendono il mercato del cosiddetto pet care particolarmente profittevole, con un fatturato complessivo che sfiora i 4 miliardi di euro solo nel nostro Paese.

Complici forse anche gli anni della pandemia, gli italiani sono sempre più propensi ad avere un animale con loro (ora sono il doppio di quelli che erano nel 2015), il 42% delle famiglie ne ha uno e sono sempre di più anche quelli che ritengono che la tecnologia possa aiutarli nella gestione e nella cura del proprio animale domestico: secondo un recente sondaggio di Samsung, lo pensa il 62% degli italiani, mentre il 48% vorrebbe adottare soluzioni tecnologiche per monitorare la posizione e i movimenti e del gatto o del cane e il 38% lo farebbe soprattutto per la loro sicurezza.

In Italia ci sono startup come la torinese Domethics (che avevamo visto al CES di Las Vegas) o la romana Orma che sono attive proprio in questo settore e anche sono ormai in vendita parecchi prodotti tecnologici dedicati appunto alla cura degli animali, come fontanelle per l’acqua con sensore di movimento, lettiere autopulenti e ciotole smart. È con questi concetti e questi numeri in testa che abbiamo chiesto di provare la nuova OrusPro Sunny Bowl WiFi dell’italiana OnegearPro, che è appunto un distributore di cibo programmabile e gestibile via app. Non abbiamo puntato sulla lettiera, che pure l’azienda ha a catalogo, sia perché è parecchio costosa (349 euro, in linea con la concorrenza) sia perché non eravamo sicuri di come l’avrebbe accolta Pinotto, il gatto che ci aiutati in questo test.

Com’è fatta la OrusPro Sunny Bowl WiFi

La OrusPro Sunny Bowl WiFi è disponibile in due versioni, con ciotola singola oppure doppia (e divisore in mezzo per non fare litigare gli animali), che costano rispettivamente 129 oppure 149 euro: è sostanzialmente un cilindro alto 35 centimetri con una parte superiore di acciaio inossidabile al cui interno vanno messe le crocchette. Che poi vengono erogate attraverso la parte inferiore.

Il distributore arriva a casa smontato, ma l’assemblaggio è semplice: si uniscono le due metà, si posizionano le ciotole e il divisorio (se lo si è scelto doppio), si aggiunge il cibo e si può cominciare. Scaricando un’app, ovviamente: si chiama Tuya Smart, serve per gestire vari dispositivi legati alla domotica, non la conoscevamo ma l’abbiamo trovata ben fatta. Minimale, ma ben fatta. Dall’app si abbina la OrusPro Sunny Bowl WiFi allo smartphone, la si collega alla rete wireless domestica, eventualmente la si rinomina (ma l’icona iniziale resta quella di un cane, anche se si ha un gatto) e poi si possono fare sostanzialmente due cose: erogare cibo, anche da remoto e dunque anche quando si è fuori casa; programmare una serie di pasti (sino a 20) a ore precise del giorno, stabilendo anche quanto cibo finirà nelle ciotole.

La OrusPro Sunny Bowl WiFi nella vita di tutti i giorni

Per la nostra prova abbiamo scelto la versione con app perché riteniamo che, se si decide di investire in un dispositivo del genere, abbia senso farlo per un prodotto che si può gestire anche da remoto. Non solo un distributore di cibo in momenti precisi della giornata ma anche un oggetto che possa gestire eventuali imprevisti e adattarsi al mutare delle condizioni: se (per esempio) il gatto ha più appetito o ne ha meno, magari perché ha già mangiato una porzione di bocconcini e vuole meno crocchette.

La OrusPro Sunny Bowl WiFi può fare entrambe le cose: attraverso l’app si può decidere per una fornitura di cibo estemporanea, usando il bottone dedicato che farà un numero di erogazioni rapportato alle corrispondenti aperture del separatore fra la parte superiore e inferiore del dispositivo. La stessa unità di misura viene utilizzata per stabilire i pasti programmati.

Noi abbiamo usato prevalentemente la seconda funzione, impostando 4 erogazioni nell’arco delle 24 ore, distanziate di 6 ore una dall’altra. Con l’app è tutto estremamente facile e Pinotto si è abituato rapidamente, solo all’inizio infastidito dal rumore che il distributore fa quando rilascia il cibo, ma non più preoccupato per le eventuali dimenticanze del suo umano: se si esce di casa e solo in seguito viene in mente che “non ho ricordato di dare da mangiare al gatto”, si può rimediare al volo o anche fidarsi che l’erogatore farà il suo dovere al momento stabilito.

Questo è fondamentalmente il pregio principale di un oggetto come la OrusPro Sunny Bowl WiFi, che non costa poco ma libera dall’ansia di scordarsi qualcosa in relazione al nutrimento del proprio animale. Se anche succede, non importa. Non solo: abbiamo notato come il gatto fosse più regolare nei pasti e meno pretenzioso nel chiederli, come se in qualche modo si fosse abituato alla programmazione, e in generale la zona delle ciotole ci è parsa più ordinata, perché la distribuzione delle crocchette si può regolare con precisione e non si rischia di esagerare.

Fra le cose che abbiamo apprezzato meno, il fatto che la posizione delle ciotole renda poco accessibile al gatto la zona in fondo, direttamente sotto ai condotti di uscita del cibo (ci è capitato di doverle ruotare per aiutarlo) e che non ci sia una webcam che sarebbe stata utile per tenere d’occhio l’animale. Ma chissà se Pinotto avrebbe gradito questa invasione della sua privacy.

La schermata iniziale dell'app usata per la gestione della OrusPro Sunny Bowl
Il gatto Pinotto fra ciotole smart e robot per pulire

Che cosa ci è piaciuto

Che cosa non ci è piaciuto

@capoema

Fonte : Repubblica