Crisi climatica, la corsa dell’energia rinnovabile a un punto di svolta: se ne produce sempre di più

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Cambiamenti climatici

Nel 2023 il 30 percento della produzione di energia elettrica mondiale è derivata da fonti rinnovabili, in particolar modo dal solare, che continua a crescere da 19 anni. Secondo il nuovo rapporto di Ember lo scorso anno è stato il punto di svolta verso il crollo dei combustibili fossili.

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La transizione ecologica verso le fonti di energia rinnovabile (solare, eolicageotermica etc etc) è considerata fondamentale per scongiurare l’impatto più catastrofico e irreversibile del cambiamento climatico. Le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e altri gas a effetto serra come il metano sono infatti il volano del riscaldamento globale; tagliarle rapidamente e in modo drastico è l’unica strada percorribile per contenere le drammatiche conseguenze della crisi climatica in atto. Tra esse ricordiamo innalzamento del livello del mare; fenomeni atmosferici estremi sempre più violenti e frequenti; perdita della biodiversità; ondate di calore mortali; diffusione di malattie tropicali; carestie; incendi devastanti e guerra per le (poche) risorse ancora disponibili. È uno scenario inquietante che si avvicina sempre di più, ma un segnale di speranza arriva dai dati nel nuovo rapporto Global Electricity Review pubblicato dal gruppo di esperti sul clima Ember.

I ricercatori hanno infatti calcolato che nel 2023 le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 30 percento della produzione di energia elettrica mondiale, grazie alla costruzione di impianti solari e parchi eolici sempre più estesa e capillare. Si tratta di un passo in avanti significativo rispetto al 2000, quando l’energia verde rappresentava il 19 percento della fetta della torta. Se si considera anche il nucleare, il 40 percento della produzione mondiale di energia nel 2023 è stata basata su fonti a basse emissioni di carbonio. I ricercatori sono ottimisti anche per i dati del 2024, tenendo presente la costruzione di molti nuovi impianti per le rinnovabili appena entrati in funzione. La quota dei combustibili fossili nel computo complessivo, del resto, è passata dal 64,7 percento del 2000 al 60,6 percento del 2023; si prevede che nel 2024 arriverà al 57,6 percento.

Come evidenziato da Ember, siamo entrati in una fase fondamentale per il calo dei combustibili fossili, sebbene la domanda sia ancora significativa. L’obiettivo è raddoppiare i risultati sin qui ottenuti entro il 2030; con il 60 percento di energia rinnovabile, infatti, saremmo infatti sulla strada giusta per raggiungere i target climatici globali, come affermato dal dottor Dave Jones, direttore del Global Insights di Ember.

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A trainare la corsa delle rinnovabili è il solare, che nel 2023 ha strappato un + 23 percento nella produzione, seguito dal + 10 percento dell’eolico. Anche la produzione da combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) è cresciuta lo scorso anno, ma di un “misero” 0,8 percento. È un chiaro segnale del percorso intrapreso dalla stragrande maggioranza dei Paesi. Già con questi numeri sarebbe stato possibile osservare una riduzione delle emissioni di carbonio nel settore dell’energia; purtroppo la siccità devastante che ha colpito molte nazioni ha costretto di sopperire alle mancanze dell’idroelettrico con ulteriore uso del carbone, vanificando in parte gli ottimi risultati raggiunti con la crescita delle altre rinnovabili. Il solare e l’eolico, le punte di diamante del nuovo corso, sono passate dallo 0,2 percento del 2000 al 13,4 percento del 2023. La Cina è tra i principali attori di questo incremento, considerando il suo contributo alla produzione (51 percento dell’energia solare e 60 percento eolica in più nel 2023).

L’energia solare cresce da 19 anni consecutivi ed è l’attuale più grande fonte di nuova elettricità, producendone più del doppio del carbone. È un dato prezioso, considerando che la domanda di energia continua a crescere in tutto il mondo, soprattutto a causa di cinque fattori: pompe di calore; veicoli elettrici (EV); data center; elettrolizzatori; e condizionamento dell’aria. La risposta non può essere nei combustibili fossili e i dati di Ember stanno lì a dimostrarlo. Secondo la stima del rapporto, infatti, ci sarà un calo del 2 percento nella produzione globale da fonti fossili, con – 333 TWh. “Il futuro delle rinnovabili è arrivato. Il solare in particolare sta accelerando più velocemente di quanto si pensasse possibile. Il calo delle emissioni del settore energetico è ormai inevitabile. Il 2023 è stato probabilmente il punto cruciale – il picco delle emissioni nel settore energetico – un importante punto di svolta nella storia dell’energia. Ma il ritmo della diminuzione delle emissioni dipende dalla velocità con cui continuerà la rivoluzione delle energie rinnovabili”, ha chiosato Dave Jones.

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Fonte : Fanpage