È un’intervista lunga e ricca di dettagli sulla sua vita privata e professionale quella che Tiziano Ferro ha rilasciato a Vanity Fair in un momento non facile. Ancora troppo aperta è la ferita che il divorzio dal marito Victor Allen ha causato, ancora più recente l’amarezza per le dichiarazioni rilasciate a Belve dalla sua ex discografica Mara Maionchi, foriere di una ridda di polemiche, commenti e controrepliche a cui nel corso del dialogo il cantante non accenna se non per rispondere che lui si sente “una belva che non morde. Ogni tanto mi piacerebbe attaccare, ma non è la mia natura”.
Dalla fine della sua relazione con Victor Allen è passato quasi un anno, tempo che gli ha permesso di affrontare questo dolore privatamente. “Victor ha reso la mia vita sentimentale più bella e complessa. Il nostro è stato un amore bello ma, onestamente, anche doloroso”, ha ammesso: “Una cosa ho capito: non potevo e non dovevo abbandonarmi all’idea del divorzio come fallimento, trappola allettante che ti illude di restare fermo in quella zona di comfort che è il dolore. Ringrazio la complessità e la tridimensionalità del rapporto con lui che mi hanno permesso di andare avanti”.
Con lui Tiziano Ferro è diventato padre di Margherita e Andres, arrivati nella sua vita nel febbraio 2022 quando avevano 9 e 4 mesi (senza mai precisare se attraverso la pratica della maternità surrogata o adozione). Grazie ai bimbi il cantante è in grado di superare tutto e occupano talmente tanto le sue giornate che, al momento, l’idea di una nuova relazione è lontanissima. “Con due bambini piccoli l’ultima cosa che vuoi è iniziare una nuova relazione. In questo momento non ho la più pallida intenzione di entrare in quel meccanismo di incontro. Se succederà, sarà come nel resto della mia vita, dove le cose sono accadute per caso, come per caso mi sono ritrovato a vivere a Los Angeles”, ha confidato: “Una cosa però mi piace molto: i miei due figli mi hanno dato il dono dell’immunità dalla Fomo, la paura di non essere presente ai party, alle feste, agli eventi, alla vita degli altri. E no, non ricorro alle app: ripeto, preferisco che succeda tutto per caso”.
Il primo incontro con i figli
Tiziano Ferro si è poi addentrato nel suo rapporto con i bambini, confidando l’emozione provata la prima volta che li ha abbracciati. “Lo ricordo benissimo. Lei è arrivata per prima. Se è vero che ho cercato la paternità con una caparbietà che solo chi l’ha vissuta può conoscere, è anche vero che queste esperienze arrivano con un bagaglio enorme di dubbi e incertezze”, ha raccontato: “Ma quando ho stretto tra le braccia questa bambina, è stato come capire che ero pronto a essere un papà. Vede, uno dei problemi fondamentali della mia adolescenza è stato non sentirmi mai abbastanza, avere sempre il dubbio di non essere all’altezza. Quella bimba tra le braccia, invece, mi diceva che non c’erano dubbi. Infatti ho scoperto che per loro ho una faccia tosta che non ho per nessuno, che ho un forza fisica che non sapevo di avere. Lo so, sono cose che dicono tutti i genitori. Ma è la verità. Abbracciare Andres, invece, è stato come stringere al petto una pietra rovente che ti scalda fino al cuore. Mi sono detto: ma chi sei tu? Chi è questo bambino così potente, così speciale? Che cos’è questo amore che mi brucia fino al cuore?”.
Il cantante ha più volte dichiarato di non poter tornare in Italia perché il nostro Paese non riconosce ancora la doppia paternità ai suoi figli. “Mi ferisce che vengano negati i diritti ai miei figli, perché siamo tutti uguali e con diritti uguali: perché loro ne dovrebbero avere di meno? Perché Victor deve aver bisogno di una delega per accompagnarli a scuola o per portarli in ospedale quando non ci sono io?”, ha chiesto tornando sull’argomento: “Io penso che i politici e le persone che fomentano l’odio e l’omofobia siano persone che non riescono a dare un volto umano all’amore. Preferiscono mettere un’etichetta dove invece ci sono volti, dove c’è amore, dove ci sono persone”.
Fonte : Today