L’omicidio a martellate e l’autoerotismo col cadavere: pena ridotta per il killer di Agitu Gudeta

Pena ridotta in appello per Suleiman Adams, il ghanese che il 29 dicembre del 2020 ha ucciso a Frassilongo, in Trentino, la pastora etiope di 42 anni Agitu Ideo Gudeta, simbolo dell’integrazione a livello locale. Adams scontava 20 anni perché riconosciuto colpevole di omicidio e violenza sessuale, adesso la Corte ha confermato l’omicidio ma ha rigettato la violenza sessuale riformulandola in vilipendio di cadavere. Da qui la riduzione a 18 anni e 4 mesi (un anno e 8 meno in meno).

Il corpo senza vita di Agitu Ideo Gudeta è stato trovato nel tardo pomeriggio del 29 dicembre 2020 nella sua casa. Non si è presentata a un appuntamento e questo ha fatto scattare le ricerche. A vedere per primi il corpo sono stati i vicini di casa. Le analisi hanno accertato che è stata colpita con diverse martellate alla testa. 

I sospetti si sono subito concentrati su Suleiman Adams, che era un collaboratore di Agitu presso l’azienda agricola la “Capra Felice”. L’uomo ha confessato il delitto e ha raccontato di una lite per il mancato versamento di una mensilità di stipendio. Il 5 dicembre del 2022 la Corte d’assise d’appello di Trento ha condannato Suleiman a 20 anni di carcere (15 anni e 8 mesi per omicidio volontario e 4 anni e 4 mesi per violenza sessuale). L’avvocato della difesa ha presentato ricorso in Cassazione – solo relativamente alla condanna per violenza – e i giudici gli hanno dato ora ragione annullando con rinvio la condanna per violenza sessuale. La Corte d’Assise d’Appello di Bolzano oggi ha riformulato la sentenza di condanna: non ha conteggiato i 4 anni e 4 mesi della violenza sessuale ma 2 anni e 8 mesi per vilipendio di cadavere stabilendo che l’uomo ha compiuto atti di autoerotismo dopo aver ucciso Agitu Ideo Gudeta.

Fonte : Today