Il confronto, serrato, alla fine della partita per la delusione di un pareggio che, ai fini della classifica e della rincorsa alla zona Europa, sta strettissimo. Continua a volgere al peggio la situazione meteorologica nel cielo di Formello, per una Lazio reduce dal 2-2 di Monza che arriva dopo un tris di vittorie in campionato che aveva in parte rilanciato i biancocelesti, senza però schiarire troppo l’orizzonte. In mezzo c’era stata la delusione della Coppa Italia, con la finalissima sfumata nel doppio confronto contro la Juventus, e prima ancora il k.o. nel derby. Tanti i bocconi amari, insomma, con prospettive tutt’altro che rosee in considerazione del fatto che una qualificazione ad una competizione continentale minore – ipotesi plausibile – porterebbe in cassa un quantitativo minore di denaro per fronteggiare il prossimo mercato.
Gli ultimi impegni
A 270’ dalla conclusione del torneo, la Lazio proverà quindi a chiudere i discorsi per entrare, almeno, nel tabellone di Europa League, magari cercando di evitare di pagare ulteriormente dazio in caso di rimonta, visto che sono sette quelle subite e sono complessivamente costate quasi venti punti. Due i gettoni da spendere tra le mura amiche, con le pericolanti Empoli e Sassuolo, le quali con ogni probabilità – soprattutto i toscani alla prossima visto che gli emiliani arriveranno all’Olimpico all’ultimo turno forse a giochi fatti – daranno tutto per strappare un risultato utile. In mezzo, la sfida contro l’Inter già campione d’Italia, che però nel match di congeda dal pubblico di San Siro ci terrà a fare bella figura.
Il futuro
Si aprirà poi la partita legata al futuro del club biancoceleste. Che dovrà essere pianificato tenendo conto dei mancati introiti legati all’assenza della Champions, delle partenze sicure e di quelle possibili ma anche del modulo scelto da Tudor ben diverso da quello proposto dal suo predecessore Sarri, cosa che ha comportato determinate scelte sugli uomini da mettere a sua disposizione. E proprio sul tecnico qualche opportuna riflessione va fatta: a cominciare dal cambi effettuati a Monza da Tudor, che non hanno convinto (tra cui quello di Zaccagni visibilmente contrariato per la sostituzione) per proseguire con le scelte apertamente opposte a quelle fatte in sede di mercato per puntellare l’organico (Rovella ed Isaksen, ad esempio, stanno finendo ai margini). Un cambio di passo dopo il suo arrivo si è registrato, ma sarà probabilmente oggetto di analisi l’eventuale decisione di affidargli il nuovo corso, specie se ciò comporterà un corposo restyling della rosa qualora andasse adattata ai “desiderata” del mister. Finire meglio possibile per poi ricominciare, insomma. E chiudere in fretta una stagione molto meno soddisfacente delle previsioni.
Fonte : Today