L’uomo senza identità morto incastrato nel cassonetto degli abiti usati 

AGI – Nessuno lo ha cercato, finora. E nemmeno chi l’ha trovato col corpo per metà dentro il cassonetto degli abiti usati sa chi cercare per avvertire che è morto un familiare, un amico. Non aveva con sé nessun documento utile a dargli un’identità l’uomo che poco prima delle otto di stamattina è sbucato dal contenitore giallo a Canonica d’Adda lasciando ammutoliti gli operai che lavorano in via dell’Artigianato e hanno chiamato subito i vani soccorsi. I tratti del viso fanno pensare che potesse essere originario di un Paese nordafricano.

 

Un volto e un corpo giovani, in apparenza potrebbe avere avuto sui trent’anni. Dovrebbe essere arrivato a piedi, non sono stati trovati né un’auto né una bici vicino. Rimanere soffocati in un contenitore tendendo una mano per prendere o lasciare dei vestiti sembrerebbe essere una morte statisticamente assurda. E invece a pochi chilometri il 19 maggio del 2020 un bambino di 10 anni, Karim Bamba, se n’era andato allo stesso modo. Era uno dei cinque figli di una famiglia di Boltiere, papà della Costa d’Avorio e mamma italiana, seguita dai servizi sociali per gravi difficoltà economiche.

 

L’uomo che ha avuto lo stesso destino indossava abiti dignitosi, dice chi lo ha visto, ed è rimasto soffocato probabilmente nella notte tra domenica e oggi. Gli sono state prese le impronte e il corpo è stato portato all’ospedale Papa Giovanni in attesa dell’autopsia. Saranno visionate le immagini delle telecamere che restituiranno la scena. Non ci sono indagini particolari da fare ma c’è da restituire la storia di un uomo. 

Fonte : Agi