video suggerito
Il big match dell’Olimpico finisce 1-1, l’esito lascia una sensazione d’incompiutezza a giallorossi e bianconeri. Ma è la Juve che ha sfiorato la vittoria.
383 CONDIVISIONI
Due pali. Chiesa che accelera, affonda il colpo e fa male. È incontenibile nell’uno-contro uno, trova lo spazio e fa quel che vuole: crossa oppure calcia. È una spina nel fianco costante dei giallorossi che faticano a tenerlo a bada. Il rammarico di aver portato via dall’Olimpico solo un pareggio (1-1) è pensiero che ronza in testa a Massimiliano Allegri.
A conti fatti, dopo Roma–Juventus è la squadra di Allegri a lasciare il campo con la sensazione di non aver raccolto quanto meritato. Daniele De Rossi sapeva che sarebbe stata difficile, non solo perché dinanzi ci sono i bianconeri ma per il dispendio di energie prosciugate da un periodo ingolfato di match che giovedì prossimo vedrà i giallorossi in campo a Leverkusen per il ritorno della semifinale di Europa League. E poi c’è quel quinto posto da difendere perché vale la qualificazione alla prossima edizione della (nuova) Champions. Ecco perché, nonostante la sofferenza della ripresa (in cui sembrano saltare le distanze da una parte e dell’altra con ripetuti cambi di fronte), può andar bene anche così: dopo la trasferta ‘trappola’ di Napoli i capitolini scollinano anche quest’altra insidia del calendario, all’orizzonte in campionato c’è l’Atalanta.
La partita resta in bilico sempre. La sensazione è che possa girare da una parte o dall’altra per un episodio e un guizzo. È la fisicità e la forza della Juve che fa la differenza nel secondo tempo: ha più birra in corpo e risorse da mettere in campo. La Roma resta compatta e riparte, è pericolosa quando rilancia l’azione con la velocità di Baldanzi e le folate improvvise di Pellegrini.
Leggi anche
Roma-Juventus dove vederla in TV e streaming: le formazioni ufficiali della partita
Emozioni ed equilibrio. Ce ne sono a iosa in Roma-Juve a partire dal primo tempo, tanto che dopo sette minuti Vlahovic sfiora il vantaggio: Chiesa calibra un assist perfetto per il suo sinistro ma dal dischetto del rigore non trova la mira giusta. Kristensen di testa colpisce la traversa e fa quasi esplodere l’Olimpico. Accade pochi minuti dopo quando arriva il vantaggio: Dybala scarica per Cristante che calcia in porta, Gatti respinge quasi sulla linea e Lukaku è lì a metterla dentro. Il pari della Juve alla mezz’ora: cross di Chiesa da destra e Bremer di testa fa 1-1.
Rischia tutto. Nel secondo tempo il ritmo aumenta, è nella fase centrale della ripresa che Roma e Juve si fronteggiano senza esclusione di colpi. Gatti innesca Chiesa che estrae dal cilindro un numero d’alta scuola: finta di tiro da fuori con il destro, salta Kristensen e posta palla sul sinistro: peccato che la conclusione s’infranga sul palo. La riposta è nella giocata di Baldanzi che sulla destra raggiunge il fondo e mette al centro per Pellegrini (fuori di pochissimo). Finita? No, Svilar ci mette (ancora) una mano decisiva in un paio di occasioni: per deviare una conclusione di Locatelli diretta all’incrocio dei pali e un colpo di testa di Kean su angolo.
383 CONDIVISIONI
Fonte : Fanpage