La nascita di un bambino porta gioia nell’ambiente familiare, ma può anche essere fonte di ansia.
Accogliere un nuovo venuto, infatti, può creare dubbi e incertezze, derivanti dall’insicurezza del diventare genitore.
Questo sentimento ha una risonanza decisamente maggiore nel caso in cui il proprio bambino abbia delle difficoltà particolari.
È il caso di Sveva, nata con la sindrome di Charge, e della sua famiglia che, per prendersi cura di lei nel modo migliore, si è rivolta alla Lega del Filo d’Oro.
La Fondazione, infatti, aiuta bambini e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali, essendo un punto di riferimento in tutta Italia per l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile.
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Riuscire a sorridere nonostante le difficoltà
Già dalla nascita, Sveva e la sua famiglia sono costretti ad affrontare delle notevoli difficoltà. La piccola, infatti, nasce con la sindrome di Charge, una patologia rara che riguarda un bambino su 10 mila in Italia e che colpisce vari organi, tra cui il cuore e gli occhi.
Tale sindrome le ha causato la perdita dell’udito, creandole anche problemi a livello respiratorio.
La sua famiglia non si è data per vinta e si è rivolta alla Lega del Filo d’Oro.
Qui, un’équipe interdisciplinare – composta da psicologi, pedagogisti, fisioterapisti, operatori educativo-riabilitativi ed altre figure professionali – si è attivata, concentrandosi non su ciò che Sveva non poteva fare, bensì su quali fossero le sue reali potenzialità, lavorandoci e rafforzandole.
Ciò le ha permesso di fare notevoli progressi.
Afferma la mamma dopo il primo trattamento:
«Quello che è riuscita a fare in 3 settimane al centro di Osimo, non lo ha fatto in 3 anni. È stata una svolta!».
Da quel giorno sono stati fatti molti passi avanti e, oggi, Sveva riesce a camminare e correre.
È una bambina felice che prosegue con le sue piccole, grandi, conquiste.
Ciò che ha fatto la differenza è stata la comprensione delle reali esigenze individuali, e la creazione di un percorso unico, attraverso l’elaborazione e lo sviluppo di un programma educativo-riabilitativo su misura che ha favorito l’acquisizione di maggiori autonomie, l’incremento dell’autodeterminazione e il conseguimento di traguardi significativi.
Un aiuto prezioso
Nei casi come quello di Sveva e della sua famiglia, sono fondamentali sia il supporto da parte di specialisti formati e competenti, sia l’apporto umano, emotivo e relazionale.
Sapere di poter contare su un appoggio professionale e partecipe, infatti, offre la speranza di un futuro sereno che, in alcune condizioni, sembra una meta irraggiungibile.
Per essere accanto a un sempre maggior numero di persone, però, la Lega del Filo d’Oro ha bisogno del contributo di tutti.
Ogni azione è una preziosa goccia che alimenta il mare della speranza.
Si può essere vicini a chi non vede e non sente in modo semplice e gratuito, destinando il 5×1000 alla Lega del Filo d’Oro.
Basta inserire la propria firma e il Codice Fiscale 80003150424 nella propria dichiarazione dei redditi, nell’area a sostegno degli Enti del Terzo Settore.
Un piccolo gesto, che non costa nulla, ma che dà speranza a tante famiglie, trasformandosi in #unaiutoprezioso.
Fonte : Today