Ho comprato un’auto nuova ma i preventivi per l’assicurazione sono da brividi e così ho fatto come tanti, ho pensato al trucchetto della targa polacca che mi farebbe risparmiare più di 16mila euro in dieci anni. Il fenomeno delle auto immatricolate nell’Europa dell’Est per risparmiare sui costi dell’assicurazione “esiste da anni ma si è notevolmente ridotto rispetto al passato grazie all’introduzione di una normativa più severa nel 2022”, ha dichiarato a Today.it il comandante della polizia locale di Verona Luigi Altamura. Ma è lecito? Che rischi si corrono? Andiamo per ordine.
Lo strano fenomeno delle targhe polacche
“Se vuoi risparmiare affidati a noi” leggo in un post pubblicato su Facebook che promette di dimezzare i costi dell’assicurazione auto e moto (vedi foto sopra). “Si effettuano pratiche per targhe polacche su auto, motocicli, autocarri. Facciamo tutto noi, tutto a norma di legge”. Proprio quello che fa al caso mio visto che ho deciso di comprare un’auto nuova, una Fiat 500 Hybrid. A farmi tremare però è l’assicurazione: a Napoli si parte da 2.066 euro l’anno. Questo solo per l’Rc auto, la responsabilità civile, che come sappiamo è obbligatoria, mentre se si aggiunge anche furto e incendio non bastano 3.300 euro. Arrivo a 3.900 se decido di coprire anche l’infortunio del conducente, gli eventi naturali, gli atti vandalici e i cristalli. Per fortuna che rientro nel caso “guida esperta”, perché se dovessi intestare l’auto a mio figlio che ha preso la patente da poco il costo dell’assicurazione Rc lieviterebbe a 3.000 euro, 5.200 con incendio e furto compreso (vedi foto sotto). Un salasso.
E così l’idea della targa polacca continua a balenarmi in testa, anche perché potrei evitare di pagare il bollo e magari farla franca con qualche multa. Ma ad allettarmi è soprattutto il prezzo. Promettono di farmi pagare 800 euro il primo anno e 400 euro dal secondo in poi. Facendo un po’ di conti grossolani e ipotizzando un utilizzo della vettura di almeno 10 anni siamo sui 16.260 euro di risparmio, quasi quanto ho pagato l’auto prima di portarla fuori dal concessionario. Ma con la targa polacca è davvero “tutto a norma di legge” come scrivono? Proviamo a capire meglio.
Trucchetti al limite della legalità
In Italia 3 milioni di veicoli viaggiano senza l’assicurazione obbligatoria, pari al 5,6 per cento del parco circolante. Una brutta notizia per chi si ritrova coinvolto in un incidente con un veicolo non assicurato, ma a volte anche per chi si scontra con un mezzo con targa straniera. Secondo il Codice della strada le auto immatricolate all’estero possono tranquillamente circolare sulle nostre strade, ma ci sono delle regole ben precise da rispettare. Quelle introdotte nel 2022 proprio per contrastare il fenomeno dell’estroversione, ossia dell’immatricolazione all’estero di veicoli per risparmiare su tasse e assicurazione e per non pagare le multe.
Prima di tutto bisogna sapere che tutte le auto con targa straniera devono essere obbligatoriamente immatricolate e assicurate in Italia nel momento in cui circolano sul territorio italiano per più di 12 mesi, altrimenti devono essere riportate all’estero. Entro 90 giorni dal cambio di residenza se il proprietario torna a vivere in Italia. Chi viene beccato a guidare il veicolo oltre il periodo consentito dalla legge rischia una multa fino a 3.558 euro, il ritiro del libretto e il sequestro dell’auto fino alla sua re-immatricolazione o esportazione. Leciti invece i contratti di noleggio da società estere, ma con l’obbligo dell’utilizzatore di registrare il mezzo nel sistema informativo del Pubblico registro automobilistico (Pra) denominato Registro dei veicoli esteri (Reve) nel caso in cui si superino i 30 giorni di utilizzo dell’auto nell’anno solare, anche non continuativi (vedi foto sotto). Così come per il comodato d’uso, con il quale il proprietario straniero del veicolo concede a terzi l’utilizzo gratuito del bene. Ma come funzionano le offerte che circolano sui social?
Le agenzie che promettono il taglio dell’assicurazione con l’escamotage della targa polacca solitamente operano tramite uno pseudo contratto di noleggio o con la compiacenza di prestanome. Il veicolo viene immatricolato in Polonia a nome di un soggetto residente nella nazione o una società polacca, poi una volta ottenuta la targa il gioco è fatto, non serve nemmeno portare il mezzo fuori dall’Italia. L’auto viene assicurata con polizze polacche che costano fino a 5 volte meno di quelle italiane e ridata a noleggio o in comodato d’uso ai ‘furbetti della targa’, che possono così circolare sulle strade italiane con un notevole risparmio di denaro fregandosene dei vincoli temporali e della registrazione al Reve.
Tutti i rischi delle targhe straniere
Sperano di cavarsela e di sfuggire ai controlli della stradale, ma “ogni settimana segnaliamo 2 o 3 casi di auto con targa straniera che non rispettano le regole”, ha dichiarato a Today.it il comandante della polizia locale di Verona Luigi Altamura. “Di targhe estere se ne parla da anni. Nel 2015 c’erano quelle rumene, bulgare, tedesche e della Repubblica Ceca, oggi quelle polacche ma non c’è affatto un’invasione. Con la stretta del 2022 questo fenomeno si è notevolmente ridotto, ma va comunque controllato. Il principale nemico di queste situazioni sono le banche dati. Ma servono anche più controlli effettivi sulla strada, in particolare sulle targhe, sui documenti e sui telai. Le multe vanno da 400 fino a quasi 4mila euro, si rischia anche il sequestro del mezzo e il ritiro della carta di circolazione, con la restituzione solo dopo la registrazione al Reve”.
I ‘veri rischi’ della targa estera però sono altri. Se si causa un incidente sono guai, perché sarà difficile ottenere il risarcimento da un’auto non iscritta al Registro. Se l’assicurazione polacca non paga sarà il conducente del veicolo con il proprio patrimonio a rispondere dei danni causati a terzi. Il rischio dunque è quello “di indebitarsi a vita”. Non è tutto, nel caso in cui si volesse rivendere l’auto ci si ritroverà a dover sbrogliare una matassa visto che è intestata ad altri. E se la società fallisce? Addio macchina.
Napoli come Varsavia
Nonostante gli elevati rischi tante persone decidono di provare, basti sapere che in Italia ci sono 53mila auto con targa estera, 35mila delle quali solo a Napoli. Alcune volte sembra quasi di stare a Varsavia. Tutta questa situazione però non ha fatto altro che scatenare la rabbia di coloro che pagano onestamente e con sacrificio l’assicurazione, perché poi alla fine “è proprio per questi raggiri che le assicurazioni a Napoli costano l’ira del signore” commentano alcuni.
C’è da dire però che i costi dell’assicurazione nella città all’ombra del Vesuvio sono davvero proibitivi, come dimostra anche questo post di denuncia pubblicato sui social da Gennaro Carotenuto, storico e giornalista italiano che si è da poco trasferito a Napoli (vedi foto sotto).
In Italia l’assicurazione auto costa circa il 30 per cento in più rispetto alla media europea. Come se non bastasse nell’ultimo anno è aumentata del 7 per cento a causa dell’inflazione, della crisi del Mar Rosso e del ritrovato interesse degli italiani per il mercato dell’usato (ne abbiamo parlato qui). Il problema è maggiormente sentito nelle grandi città, ma mai tanto quanto a Napoli. Se nella città partenopea assicurare una Fiat 500 nuova costa 2.066 euro l’anno solo per l’Rc obbligatoria, 3.300 con incendio e furto, a Roma i premi partono rispettivamente da 650 e 1.300 euro. Ancora più bassi a Milano dove si pagano 422 e 639 euro. Cifre distanti anni luce da quelle di Enna, considerata la città meno cara d’Italia per l’assicurazione auto, dove le tariffe si attestano sui 287 e 469 euro. Numeri che confermano il “+560 per cento” denunciato dal post di Carotenuto, al quale molti fanno fatica a credere.
Nuova stangata sulle auto: perché l’assicurazione aumenta anche per l’usato e come spendere meno
Dopo Prato Napoli è la città con l’assicurazione Rc più cara d’Italia, ecco perché alcuni residenti cercano disperatamente delle alternative spingendosi anche oltre il limite della legalità. Le pensano tutte: dall’auto intestata a un parente che vive in un piccolo paese dove gli incidenti e i furti d’auto sono pochissimi, alla targa straniera. Per non parlare poi di moto e motorini, difficile trovare un’assicurazione che copra le due ruote anche da furto e incendio. E se ci si riesce il premio può arrivare addirittura a eguagliare il valore del mezzo appena comprato. Non sono falsi miti, è realtà.
Fonte : Today