L’ASL di Latina ha fatto storia diventando la prima azienda sanitaria in Italia ad ottenere la certificazione di parità di genere. Questo riconoscimento, conforme alla UNI/PdR 125:2022, posiziona l’ASL di Latina tra le prime aziende pubbliche nel paese ad adottare politiche concrete per garantire l’uguaglianza di genere. Tale successo non solo conferma l’impegno dell’ASL di Latina verso la parità di genere, ma porta anche con sé notevoli vantaggi sia sul piano economico che reputazionale.
Con quattro ospedali e cinque distretti, l’ASL di Latina è un pilastro della sanità locale, con il 66% del suo personale composto da donne. Ancora più significativo è il fatto che il 51% dei dirigenti dell’ASL di Latina sono donne, dimostrando un impegno tangibile nell’incoraggiare la leadership femminile all’interno dell’organizzazione.
Il processo di certificazione
L’Asl di Latina si è distinta come pioniera nell’adozione di politiche volte a ridurre il divario di genere e a favorire la crescita professionale delle donne all’interno dell’organizzazione. Questo impegno ha trovato concreta manifestazione nel processo di certificazione della parità di genere, avviato come parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tale processo, guidato dal Comitato Unico Garanzia (CUG), ha rappresentato un vero e proprio impegno collettivo per l’azienda, con un team dedicato che ha lavorato instancabilmente per garantire il successo del percorso.
Il percorso verso la certificazione di parità di genere è stato caratterizzato da una serie di iniziative mirate a promuovere l’uguaglianza di genere in vari settori aziendali. Tra queste, spiccano la formazione specifica per gli auditor interni, finalizzata a sviluppare competenze e sensibilità necessarie per valutare e migliorare le politiche di genere all’interno dell’azienda. Inoltre, è stato istituito un Comitato Guida per implementare e monitorare nel tempo il Piano Strategico sulle Politiche di genere, garantendo così un’impostazione solida e duratura alle azioni intraprese.
Durante il processo di certificazione, l’ASL di Latina è stata sottoposta a un esame dettagliato da parte di un ente certificatore esterno. Questo controllo ha valutato l’organizzazione sotto diversi aspetti, tra cui cultura e strategia, governance, processi legati alle risorse umane, equità retributiva e tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Nonostante la complessità e l’attenzione ai dettagli richiesti, l’ASL di Latina ha superato con successo questo esame, ottenendo un punteggio dell’81%, dimostrando così il suo impegno costante nel promuovere la parità di genere e contrastare le discriminazioni.
Prima azienda sanitaria in Italia certificata per la parità di genere
“È motivo di grande soddisfazione per l’azienda sanitaria locale di Latina essere la prima in Italia a raggiungere questo importante traguardo sulla parità di genere”, ha affermato con orgoglio Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio. “Le donne sono il doppio dei professionisti nel settore sanitario e il loro impegno quotidiano è fondamentale per garantire la qualità della sanità. Questo ennesimo riconoscimento conferma il nostro impegno a promuovere l’inclusione e la pari opportunità aziendale”.
Il commissario straordinario dell’Asl di Latina, Sabrina Cenciarelli, ha espresso un sincero orgoglio per il traguardo storico raggiunto dall’azienda nel campo della parità di genere: “Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto, che premia il lavoro di tanti anni sui temi dell’inclusione e valorizzazione di genere, grazie anche al Team aziendale afferente al Dipartimento Staff, che ha saputo indirizzare e valorizzare al meglio le competenze interne”.
La certificazione di genere rappresenta solo l’inizio di un percorso di miglioramento continuo per l’ASL di Latina. Nel prossimo triennio, l’azienda si impegna a concentrarsi su aree specifiche dove possono essere apportati ulteriori miglioramenti. La certificazione non solo rafforzerà la competitività dell’azienda attraverso vantaggi economici diretti e indiretti, come previsto dalla legge 5 novembre 2021, n. 162, ma contribuirà anche a migliorare la reputazione dell’azienda, confermando il suo impegno per l’inclusione e la diversità.
Fonte : Adn Kronos