Mancano bagnini, camerieri, baristi, receptionist e chi più ne ha più ne metta. Come ogni anno, con l’avvicinarsi della stagione estiva si moltiplicano gli allarmi mediatici sulla mancanza di personale nel settore del turismo. Colpa del reddito di cittadinanza? Be’, quest’anno la scusa non può essere utilizzata, considerando che da gennaio 2024 il Governo Meloni ha abolito il sussidio per tutti i percettori considerati occupabili. Nonostante ciò, gli allarmi non si placano e tutti i giorni spuntano come funghi articoli di giornale e servizi televisivi che hanno come protagonisti imprenditori che si lamentano di non trovare personale per le proprie attività turistiche e di ristorazione.
Così, esattamente come ho fatto lo scorso anno, mi sono finta una ragazza di 24 anni in cerca di lavoro per la stagione estiva e ho pubblicato un annuncio in trenta delle località turistiche tra le più conosciute in Italia. Lago di Como e Lecco, riviera ponente e levante ligure, Jesolo e Lignano Sabbiadoro, la Versilia, Rimini, Riccione, Napoli, Salerno e dintorni, il litorale calabrese, la Puglia da Bari a Lecce, Ragusa, Palermo, Cagliari, Olbia, questo l’elenco riassuntivo ma abbastanza esaustivo.
Nemmeno si specifica il ruolo
Esperienza e disponibilità come barista, cameriera e commessa, sia in stagione che annuale. Unico requisito per “aprire una trattativa” che fossero comunicate con trasparenza le condizioni – orari, stipendio e tipo di contratto – anche perché abitando a Milano e dovendomi trasferire per la stagione, non posso certo fare decine di colloqui a scatola chiusa girando l’Italia come una trottola. L’ho scritto in maiuscolo nell’annuncio, memore dell’esperienza dello scorso anno, ma non è servito praticamente a nulla. Su oltre 300 contatti ricevuti, un buon 80% non si è sprecato nemmeno a menzionare per che ruolo stesse cercando personale. A molti ho dovuto cavar fuori persino questa scarsissima informazione a furia di chattate e domande.
Nessun alloggio
Ovviamente, immancabilmente, anche quest’anno ho trovato la campionessa che mi ha scritto in privato solo per contestare la mia legittima richiesta: “Prendo in considerazione solo chi è umile e dimostra cosa e come sa lavorare”. E allora mi sorge spontanea una domanda: perché rispondi al mio annuncio? Qualcuno ti ha obbligato? Non potevi saltarlo a pie’ pari? Comunque, sono davvero dispiaciuta per aver perso questa meravigliosa opportunità. In effetti sarebbe un’opzione allettante farsi 400 km per andare a Rimini a fare una prova e attendere trepidante le meravigliose condizioni che la signora sicuramente avrebbe proposto. Ma certamente. Numerose proposte sono andate in fumo alla sola domanda: offrite alloggio? “Questo a Jesolo purtroppo è un enorme problema. Noi non abbiamo appartamenti, altrimenti avremmo ospitato”, mi scrive una signora non appena comunico che, venendo da Milano, cerco un lavoro che offra anche l’alloggio. Nessuna possibilità, calcolando che lo stipendio medio offerto variava tra i 1.200 e i 1.600 euro al mese e che in certe località come Golfo Aranci, Porto Cesareo o Jesolo è impensabile riuscire anche solo a trovare uno sgabuzzino per quella cifra, nemmeno a patto di non mangiare e vivere di aria una volta pagato l’affitto.
Su 300 proposte, di offerte realmente regolari per stipendio, livello proposto, rispetto dei termini del CCNL di settore per quanto riguarda orari e giorno di riposo ci aggiriamo intorno al 30% del totale e quasi tutte localizzate in località montane/di lago. Un miglioramento rispetto allo scorso anno, ci tengo a segnalarlo. Le restanti, però, restituiscono un vero e proprio ritratto degli orrori.
Settecento euro al mese per saper fare di tutto
Lago di Lecco, si cerca persona affidabile per pulizie e assistenza clienti di un BnB. Requisiti: conoscenza dell’inglese indispensabile, auto propria, disponibile mattina, pomeriggio e fine settimana, anche last minute. Il compenso? 700 euro mensili circa. Rimini, il proprietario di uno stabilimento balneare mi prega di chiamarlo al telefono il prima possibile perché ha molti candidati interessati. Cerca una barista. Il lavoro è dalle 7 del mattino alle 19 per 1200 euro al mese. Il giorno di riposo? Eh, c’è tanto lavoro. Però magari un paio di giornate a giugno e settembre scappano. Ah, troppo gentile. Altro BnB ma questa volta a Napoli. Si cerca sempre qualcuno che gestisca prenotazioni e check-in e check-out e che, ovviamente, sappia bene l’inglese. Requisito indispensabile: devi abitare vicino, lavorare in struttura dalle 8.30 alle 11 ed essere perennemente reperibile fino alle 19.30. Tutti i giorni della settimana. Il compenso? 600 euro al mese che però può aumentare in base alle recensioni positive.
Corigliano Calabro, un dipendente vede il mio annuncio e mi scrive che cercano una barista. 8 ore al giorno per 6 giorni a settimana per 1200 euro netti al mese, più vitto e alloggio. “Lavoro molto basico, i frighi li carichiamo noi maschi, le donne spazzano e lavano la pedana dove lavoriamo”, mi dice. Rimango un po’ interdetta ma di certo non è l’offerta peggiore che abbia mai sentito. Passiamo ad Acicastello. 8 ore al giorno per 6 giorni a settimana come banconista di un bar. Lo stipendio? Ben 1.200 euro al mese se sei già esperta. Insomma, non mi sembra questa grande offerta per un lavoro stagionale e per una professionista che sia già esperta nel settore.
Sette giorni su sette
Isola della Maddalena, non certo una località turistica economica. Ristorante cerca comis di sala che lavori dal 1° maggio al 30 settembre per 1.500 euro al mese. Due turni al giorno, dalle 10 alle 15,30 e dalle 18 a chiusura. Sette giorni su sette, niente riposo. Forniscono vitto e alloggio, e cara grazia direi, ma vorrei evitare di fare il conto del salario orario perché è evidente che sarebbe assolutamente indegno. Villafranca Tirrena, mi offrono un lavoro da commessa per farcire i panini di notte, dalle 18 in poi. 50 euro al giorno e la paga dipende da quante giornate si lavora nel mese. E mi chiede quando sono disponibile per un colloquio e una prova. Certo, da Milano arrivo immediatamente nel messinese per non perdere questa meravigliosa offerta.
Passiamo a Siracusa: Ristorante in piena Ortigia. 900 euro al mese per lavorare dalle 17 alle 23 per sei giorni su sette come cameriera. Prova di una settimana, pagata ci tiene a sottolineare la titolare. E infine, villaggio turistico nei pressi di Ragusa. Cercano personale per tutte le mansioni. Turni di 8, massimo 9 ore al giorno per 900 euro al mese (stipendio di partenza). Che tipo di contratto faccia per dare uno stipendio del genere per 48/54 ore a settimana non è dato saperlo. Così come non è dato sapere se è previsto un giorno di riposo settimanale che io ho dato per scontato non avendo ricevuto risposta che ne confermasse la presenza.
Con meno ore lavorate e stipendi bassi il record degli occupati vale poco
Fonte : Today