Il card. Chow nel Guandong: nuovo ponte con i cattolici della Cina continentale

A un anno dalla prima storica visita a Pechino il porporato – insieme a un gruppo di collaboratori – ha incontrato le Chiese locali di Guangzhou e Shenzhen, le due metropoli del Sud della Cina affacciate come Hong Kong sul delta del Fiume delle Perle. “Incoraggiamo incontri anche tra i laici delle nostre Chiese per sentirci una sola famiglia”.

Hong Kong (AsiaNews) – A un anno esatto dalla storica visita a Pechino (che nell’aprile 2023 arrivava a quasi trent’anni dall’ultimo precedente), una delegazione della diocesi di Hong Kong guidata dal card. Stephen Chow Sau-yan ha compiuto nei giorni scorsi un nuovo importante viaggio tra le comunità cattoliche della Cina continentale. Dal 22 al 26 aprile – insieme al vescovo ausiliare mons. Joseph Ha Chi-shing, al vicario generale p. Peter Choy Wai-man e a un piccolo gruppo di sacerdoti e laici impegnati nella pastorale – il cardinale cinese ha fatto tappa nella provincia del Guandong, incontrando la diocesi di Guangzhou, quella di Shantou e la Chiesa di Shenzhen. Una meta molto significativa nella prospettiva di quel compito di “ponte” che fin dall’inizio del suo ministero Chow ha indicato alla Chiesa di Hong Kong: Guangzhou e Shenzhen sono infatti due delle metropoli del sud della Cina che con Hong Kong fanno parte dell’unica immensa area metropolitana del delta del Fiume delle Perle, che le grandi infrastrutture costruite da Pechino stanno rendendo sempre di più un’unica comunità.

Era la prima volta che il card. Chow visitava queste diocesi e al suo ritorno ha consegnato le sue impressioni al settimanale diocesano Sunday Examiner. Ha raccontato – per esempio – di essere rimasto colpito dal gran numero di parrocchie che un sacerdote deve servire in Cina, citando come esempio la proporzione di due parroci per 31 parrocchie a Shantou. Ma ha anche elogiato la varietà di ministeri portati avanti dalla Chiesa locale nella metropoli di Guangzhou, un ambito su cui – ha detto – andranno esplorate le possibilità di collaborazione con tante realtà di Hong Kong.

Le giornate nel Guandong sono state scandite dagli incontri coi vescovi locali – mons. Gan Junqiu di Guangzhou, mons. Su Yongda di Zhanjiang (Beihai) e mons. Huang Bingzhang di Shantou – da celebrazioni con i fedeli e da visite a luoghi significativi come il Mausoleo di Huanghuagang, costruito nel 1912 per commemorare 72 vittime della rivolta contro la dinastia Qing, repressa nel sangue. Ma la delegazione ha avuto soprattutto l’opportunità di scambiare con le comunità cattoliche locali opinioni su diversi ambiti, tra cui la pastorale giovanile, la catechesi e le famiglie. Sono stati approfonditi aspetti come la devozione e l’impegno dei laici, l’importanza del sostegno al matrimonio cattolico e la responsabilità dei cristiani nella custodia del creato.

Il card. Chow ha raccontato di aver trovato molte similitudini tra la Chiesa del Guangdong e quella del Vietnam, dove si era recato all’inizio del mese su invito della diocesi di Xuan Loc, che ha tre propri missionari che svolgono il proprio ministero pastorale a Hong Kong. Secondo il porporato sono entrambe Chiese rimaste sotto il regime comunista per molti anni e che comunque funzionano bene, grazie a persone che evangelizzano in modo creativo. “Coltivare l’amicizia con rispetto è la linea di fondo di questi viaggi – ha aggiunto – sulla via tracciata dal venerabile Matteo Ricci, che dialogava con rispetto della cultura delle popolazioni locali in Cina. Dobbiamo riconoscere e rispettare la cultura e i costumi degli altri, pur mantenendo la nostra fede in Dio. Sono desiderosi di comunicare con noi, ma hanno il loro modo di fare le cose”.

Ritiene inoltre che anche i laici abbiano un ruolo da svolgere nel processo di costruzione del ponte tra la Chiesa di Hong Kong e quelle della Cina continentale, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. “Incoraggio gli abitanti di Hong Kong a invitare i fratelli e le sorelle a riunirsi quando si recano nella Cina continentale. Visitiamoci l’un l’altro e creiamo più occasioni di incontro; diventerà un segno dell’essere famiglia”, ha detto il card. Chow.

Il Sunday Examiner parla anche di alcuni progetti specifici di collaborazione di cui si è discusso durante il viaggio: in particolare con le Chiese locali è stata evocata la possibilità di dare vita insieme a un centro di formazione in Cina. Già per il prossimo mese di luglio è stata inoltre ipotizzata l’organizzazione di un’attività con i giovani a Shantou.   

Da parte sua il vicario generale della diocesi di Hong Kong p. Peter Choi ha sottolineato come l’intento di questa visita fosse quello di rafforzare i legami nella regione, data la condivisione della lingua (il cantonese ndr) e del background culturale, approfondendo le strette relazioni esistenti tra la Chiesa della Cina meridionale e quella di Hong Kong. E ha citato in particolare il dinamismo della Chiesa di Shenzhen, che in una metropoli con un gran numero di lavoratori immigrati provenienti da varie regioni sa aprirsi a persone di diversa provenienza per assisterle nei loro bisogni spirituali.

“Penso che tutti noi abbiamo la chiara sensazione di appartenere a un’unica famiglia nella Chiesa e ci sentiamo pieni di gioia”, ha concluso il card. Chow riassumendo il senso dell’intero viaggio.

Fonte : Asia