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L’andata della semifinale di Europa League a Marsiglia finisce 1-1. ‘Dea’ in vantaggio con Scamacca, subisce il pareggio con una straordinaria prodezza di Mbemba. L’infortunio di Kolasinac cambia l’inerzia del match, nella ripresa i rischi maggiori.
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Personalità, compattezza, coraggio, gioco e identità tattica. L’Atalanta ha strappato un buon pareggio a Marsiglia (1-1) nell’andata della semifinale di Europa League giocata in Francia e mostrato tutte quelle qualità che l’hanno posta all’attenzione del calcio continentale. Il risultato lascia tutto in bilico, la qualificazione si deciderà a Bergamo: basterà vincere con un gol di scarto, qualunque sia il numero delle reti per superare il turno e prenotare il viaggio per Dublino: lì, il 22 maggio, incrocerà una tra Roma o Bayer Leverkusen (coi tedeschi favoriti dalla vittoria per 0-2 all’Olimpico) nella sfida che vale il titolo e l’accesso alla prossima edizione della nuova Champions.
Battaglia. C’è stata fin dall’inizio. Del resto, che il campo dell’Olympique sia uno dei più caldi è risaputo. La ‘dea’, al netto di alcuni momenti di sofferenza (soprattutto nella seconda parte della gara), ha tenuto bene il campo e retto all’urto dei padroni di casa, non s’è fatta schiacciare, ha sì rischiato qualcosa (per certe uscite ardite del portiere Musso) ma è stato al tempo stesso sempre pericolosa.
Avvio bruciante. Un ceffone sul muso, tanto per mettere le cose in chiaro. La squadra di Gasperini lo molla al Marsiglia dopo nemmeno 10 minuti quando, grazie a un assist calibrato di Koopmeiners, Scamacca controlla la sfera e piazza un gran diagonale ammutolendo il Velodrome. Sul ribaltamento di fronte Kolasinac s’immola per uno strepitoso salvataggio (Musso esce a vuoto su cross) e si fa male anticipando Sarr tutto solo davanti alla porta. Entra Pasalic, De Roon retrocede in difesa e un po’ il contraccolpo s’avverte.
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I francesi prima trovano il pareggio su una prodezza di Mbemba poi sbagliano in maniera clamorosa il gol del 2-1 su contropiede lanciato in campo aperto. Il rimto resta alto e quando i bergamaschi coraggiosamente si portano avanti rischiano grosso. Aubameyang fa venire il mal di testa a Zappacosta ma Musso (croce e delizia) rimedia in uscita.
Ripresa in apnea. Tremendo, non c’è altro modo per definire il secondo tempo al cospetto di un avversario che ha dato tutto, pressato con intensità estrema per trovare la rete de raddoppio. Lookman sfiora il colpo dell’1-2 ma l’Atalanta trema quando Sarr la mette dentro: un fuorigioco in avvio di azione salva la ‘dea’. Pericolo sventato ma il cuore di ferma ancora per l’incrocio dei pali centrato da Ounahi. Fiammata d’orgoglio nel finale: al 90° Miranchuk sfiora il palo. Il resto è battaglia, senza respiro anche nel recupero. La qualificazione si decide a Bergamo.
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Fonte : Fanpage