Una delle promesse del mondo fintech è riuscita fare jackpot. Si è conclusa una delle più grandi operazioni di finanziamento privato degli ultimi anni in Europa, che ha visto come protagonisti SumUp, società dei pagamenti digitali, insieme alla banca d’affari Goldman Sachs. In sintesi, SumUp è riuscita a raccogliere 1,5 miliardi di euro di investimenti. Un passaggio molto importante per l’azienda inglese, perché le consente di rifinanziare il debito esistente e allo stesso tempo di avere liquidità per cogliere nuove opportunità di crescita.
Oltre a Goldman Sachs, hanno investito in questo round i fondi AllianceBernstein, Apollo Global Management, Arini, Deutsche Bank AG, Fortress Investment Group, SilverRock Financial Services e Vista Credit Partners, che si aggiungono alle realtà che hanno partecipato alle precedenti operazioni, tra cui BlackRock, Crestline Investors, Liquidity Capital, Oaktree Capital Management, Sentinel Dome e Temasek.
Fondata nel 2012, SumUp è il partner finanziario di oltre 4 milioni di esercenti in 36 mercati nel mondo, che aiuta ad avviare, gestire e far crescere la loro attività. Come? Attraverso un’applicazione che offre ai commercianti un conto e una carta aziendale gratuiti, un negozio online e una soluzione di fatturazione, oltre a pagamenti di persona e a distanza integrati con i terminali per carte.
“Grazie al supporto costante della comunità degli investitori, SumUp ha potuto crescere in modo sostenibile e continuativo per oltre 10 anni, lavorando a livello globale al fianco di milioni di commercianti di tutte le dimensioni – afferma Hermione McKee, direttrice finanziaria di SumUp –. Con l’espansione dell’azienda e dell’ecosistema di prodotti e servizi SumUp, è cresciuta anche l’esigenza di capitale per sostenere e proseguire il percorso di espansione“. E aggiunge: “Questo nuovo finanziamento ci permetterà di migliorare ulteriormente il supporto che forniamo ai commercianti e di continuare a offrire loro i migliori prodotti e strumenti di cui hanno bisogno per gestire con successo le proprie attività”.
Fonte : Wired