Supercomputer di Barcellona, cosa si studia

Barcellona – Cosa hanno in comune un supercomputer e la possibilità di prevedere il futuro della Terra? La risposta è in EsiWace, il centro di eccellenza nella simulazione del meteo e del clima in Europa, che ha proprio nelle sale del supercalcolatore Marenostrum 5 la sua base. Siamo nel quartier generale del Barcelona supercomputing center (Bsc), l’ottavo supercomputer più potente al mondo. Qua vengono lanciati diversi progetti per guardare al futuro. Per esempio EsiWace sta accelerando lo sviluppo di una nuova generazione di modelli meteorologici e climatici con esperienza nella progettazione di software e nel calcolo ad alte prestazioni. Questo centro di simulazione sta in pratica supportando gli scienziati nel percorso di previsione del cambiamento climatico attraverso un gemello digitale della terra.

“Con Esiwace uniamo i servizi meteorologici con i centri di supercalcolo – racconta a Wired il ricercatore Mario Acosta -. Vogliamo migliorare tutti gli aspetti della modellizzazione climatica, effettuando simulazioni meteorologiche così puntuali da riuscire a fare previsioni sul nostro pianeta. L’obiettivo principale è evitare eventuali catastrofi naturali”.

I progetti

Grazie al sistema Caliope invece si riesce a garantire la previsione oraria della qualità dell’aria per l’intera Europa, tenendo conto di tre blocchi che includono meteo, calcolo delle emissioni e valutazione della qualità dell’aria. Sempre da Marenostrum parte poi la sperimentazione di deCYPher, che unisce intelligenza artificiale, tecniche di machine learning e biologia sintetica per andare oltre i tradizionali metodi di estrazione di flavonoidi e terpenoidi, composti vegetali utilizzati per la creazione di prodotti farmaceutici e nutraceutici. La loro attuale estrazione è costosa e deCYPher si impegna così a sviluppare un’alternativa biologica e più economica.

Marenostrum è considerata la macchina pre-exascale più green d’Europa secondo la classifica Top500, nonché la sesta su scala globale. Per il suo acquisto sono stati investiti oltre 151 milioni di euro, di cui il 50% proveniente dall’Unione e la restante metà da un consorzio guidato dalla Spagna che comprende anche Portogallo e Turchia. Marenostrum 5 fa parte dell’impresa comune EuroHpc Joint Undertaking, in cui rientra anche l’italiano Leonardo, che consente all’Unione europea di mettere in comune le risorse per rafforzare l’impatto comunitario nella trasformazione digitale, nella ricerca scientifica e in ambito economico. Mateo Valero, direttore del Barcelona Supercomputing Center, spiega che la squadra internazionale dell’impianto è impegnata soprattutto nella ricerca medica, supportando lo sviluppo di vaccini e farmaci, e nelle applicazioni tradizionali di supercalcolo, come la scienza dei materiali e le scienze della Terra.

Fonte : Wired