Meloni lancia il “pacchetto lavoro da 5 miliardi”, Landini: “È solo propaganda”

Con il decreto legge che riforma le politiche di coesione approvato ieri dal Consiglio dei ministri “ci occupiamo ancora di lavoro con un pacchetto di misure che nell’ambito di un programma vale complessivamente oltre 5 miliardi di euro e vuole creare nuova occupazione soprattutto nel mezzogiorno”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video sui social pubblicato in occasione del primo maggio.

“La principale di queste misure – ha spiegato – è l’esonero dal pagamento del 100 per cento dei contributi previdenziali per due anni se si assumono giovani sotto i 35 anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato, a patto che vengano assunti con contratto stabile. Cioè, se assumi un giovane a tempo indeterminato, per 2 anni allo Stato non devi nulla nel limite di 500 euro al mese. Vale in tutta Italia, nelle regioni del Mezzogiorno il provvedimento vale, però, anche per gli over 35 che sono disoccupati da almeno due anni. La decontribuzione vale per le donne, vale per le donne a prescindere dall’età su tutto il territorio nazionale con maggiore accessibilità al beneficio per le donne che vivono nelle regioni del Mezzogiorno. Gli incentivi non valgono solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per l’autoimpiego, sia al centro nord, sia al sud, dove rafforziamo la misura ‘resto al sud’ e prevediamo un contributo di 200mila euro per chi avvia una nuova attività”.

“Riqualificare i lavoratori delle grandi imprese in crisi”

La premier ha poi lanciato una serie di azioni per riqualificare i lavoratori di grandi imprese in crisi: “Ci occupiamo di affrontare i problemi irrisolti da molti anni, troppi anni – rivendica la premier – come ad esempio la riqualificazione dell’area di Bagnoli, alle porte di Napoli, abbiamo destinato a quell’area che può essere fondamentale in una prospettiva di rilancio industriale di tutta la Campania e non solo 1,2 miliardi di euro. Parallelamente abbiamo esteso ad alcune aree delle zone logistiche semplificate del centro nord lo stesso credito d’imposta per gli investimenti e le stesse semplificazioni che sono già previste per la Zes unica del Mezzogiorno. Agli incentivi per la zona economica speciale unica del Mezzogiorno che è stata istituita da questo governo e che consente a chiunque investa nelle Regioni del Sud di avere incentivi e semplificazioni, destiniamo quasi 2 miliardi di euro”, conclude.

Landini (Cgil): “Solo misure spot e propaganda”

Gli interventi annunciati dalla premier, non hanno però riscosso grande successo dalle parti del più grande sindacato italiano: “Il pacchetto lavoro del governo Meloni – ha detti il leader Maurizio Landini a Repubblica – è solo propaganda. Siamo agli ennesimi interventi spot. Nessuna misura strutturale per contrastare la precarietà e la povertà, per la salute e sicurezza, per aumentare i salari. Nulla su politiche fiscali e industriali o per favorire la piena e stabile occupazione. Gli sgravi per le assunzioni avulsi da serie politiche industriali da soli non creano nuovi posti di lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori non hanno bisogno di propaganda ma di aumentare realmente i salari e non di marchette elettorali. Servono interventi strutturali a partire dal rinnovo dei contratti collettivi e di adeguati finanziamenti per i contratti dei pubblici. Occorre poi una vera riforma fiscale che combatta l’evasione, che prenda le risorse dove sono, tassi profitti, extraprofitti e rendite, e non lasci tutto il peso del fisco sulle spalle di dipendenti e pensionati. I lavoratori hanno bisogno di un governo che garantisca diritti e tutele 365 giorni l’anno, non di uno spot il Primo Maggio”.

Fonte : Today