Belve, Piero Chiambretti alla Fagnani: “Sono molto attratto da lei. Torno in Rai felice, ma non c’è più nessuno”

L’ultimo ospite di questa stagione di Belve è Piero Chiambretti. Il conduttore si inerpica sullo sgabello davanti a Francesca Fagnani e comincia a raccontarsi, tra lavoro, vita privata, e anche una dichiarazione alla conduttrice. Chiambretti, come prassi, inizia dicendo che la belva che gli assomiglia di più è Ratatouille, il topino chef della Disney, perché “è piccolo e deve sgomitare con intelligenza”. Smentisce di essere permaloso e dice di non essere cattivo, ma anzi generoso e puntiglioso. Dice che, secondo lui, il suo successo è legato a “una buona dose di talento e una grandissima dose di fortuna: “Cerco sempre di fare quello che gli altri non fanno. Piaccio per il coraggio di sperimentare e non piaccio per gli stessi motivi”.

Della popolarità gli piace la botta di autostima iniziale, non gli piace invece l’esposizione della vita privata. Dice: “Spero di essere un brutto che piace e penso di dare speranza a chi è come me”. Francesca Fagnani ricorda a Piero che qualcuno lo ha chiamato “il polipo della Val d’Aosta”. Lui chiarisce: “Dicevano che allungavo le mani, invece anche nel rapporto con le donne ho sempre avuto la fortuna che fossero loro ad allungare le mani. Io l’ho accettato in parte ma sono anche scappato, le donne mi fanno paura”. Il pregio che si riconosce è la simpatia, il difetto invece l’essere lamentoso.

Piero Chiambretti, la famiglia, la malattia e i rimedi per la crescita

Il conduttore è cresciuto da solo con la madre Felicita, perché il padre è sparito prima della sua nascita: “Mia madre per rispetto non mi aveva mai parlato di questo figuro, fino ai 15 anni la parola papà non si è mai pronunciata per non entrare nel merito. Non avendo un padre in casa certi atteggiamenti virili io non li ho vissuti, quindi io ho avuto un grandissimo rispetto verso le donne”. A lungo, per la sua statura, ha indossato anche da adulto vestiti da bambino, finché la madre a un certo punto gli comprò delle scarpe con 7 cm di rialzo per arrivare a un metro e 60 cm. Questo perché a causa di una malattia grave contratta a 7 anni, poi superata, il conduttore fu sottoposto a una cura di cortisone che gli bloccò la crescita. La madre lo portò poi da un medico che gli diede delle iniezioni che ebbero però un curioso effetto. Invece delle gambe, a crescere fu altro. Però il conduttore dice che la situazione poi si è normalizzata.

Piero Chiambretti e la scelta del ritorno in Rai: “Non c’è più nessuno”

La statura però, dice Chiambretti,  è stata un vantaggio quando ha iniziato a lavorare in televisione: “Con le cose che dicevo, se fossi stato più alto, mi avrebbero menato”. Poi chiede alla Fagnani: “Ma lei come mi vede?”. E la giornalista risponde: “Bello”. Chiambretti non lascia cadere e anzi, rilancia: “Noi ci conosciamo poco, ma io sono molto attratto da lei!”. A questo punto la giornalista va avanti con l’intervista e si parla a questo punto di lavoro. Abbandonata la Rai diversi anni fa, Chiambretti è passato prima per la7, poi per Mediaset, e ora è di nuovo in forze alla tv pubblica. Dice il conduttore: “Lasciare Mediaset è stata una scelta derivata dal desiderio di tornare alla Rai, nonostante Pier Silvio abbia cercato di propormi altri programmi sulle sue reti. Quando c’è stata occasione di tornare qui l’ho fatto volentieri, pensavo di trovare gli amici di un tempo e invece non c’è più nessuno. Ho detto se devo chiudere spero di chiudere bene dove ho cominciato. Ora è una situazione delicata, però non sono pentito. Non salverò la Rai perché si salverà da sola ma mi trovo in una situazione precaria già prima di cominciare”. “Cosa pensa dell’addio di Amadeus?”, chiede a bruciapelo Fagnani. Chiambretti risponde con un pizzico di ironia: Se qualcuno se ne va, qualche motivo c’è. Se poi sia legato al libero pensiero o al libero mercato non si sa, so che in queste ore anche il Papa ha firmato con Nove”.

Amori e disavventure

Si passa poi a parlare di amore, e Chiambretti racconta: “Io sono stato fortunato perché sono stato molto amato, e probabilmente ho amato meno di quanto sono stato amato”. Non si sente un seduttore e non si piace, la parlantina da seduttore però se la riconosce. Nella vita è più scappato, quando è stato abbandonato ha sofferto molto. Si parla poi della storia con la violinista Elena Majoni che lo lasciò per Gabriele Muccino. Piero riversò quella storia in un film – “Ogni lasciato è perso” – che raccontava la sofferenza per la fine di quella storia, ma fu un clamoroso flop. Negli stessi giorni, invece, il “rivale” Muccino faceva uscire in sala “L’ultimo bacio”, un grande successo di quell’epoca cinematografica.

Piero Chiambretti racconta poi un episodio esilarante che risale a fine anni ‘70 quando frequentava un guru. Lui aveva un problema sessuale e lo confessò a questo guru che lo portò in una villa insieme a un gruppo di persone: “Andiamo in un prato, ci mettiamo tutti intorno e questo racconta il mio problema. Mi fanno stendere in mezzo al cerchio di persone. Una ragazza mi si mette sopra e io do cenni di vita, ma lì c’era il fidanzato che un attimo prima era figlio dei fiori e l’attimo dopo diventa Satana”.  Alla domanda se ora i problemi siano risolti, racconta “a volte sì a volte no, come tutti”, e aggiunge di aver provato anche il viagra che però gli ha alzato la pressione e si è sentito male.

L’eredità che vorrebbe lasciare alla figlia? “Vorrei che assomigliasse a mia madre, il suo coraggio, la sua forza”. Della madre, venuta a mancare quattro anni fa, dice di sentire ancora la presenza, spesso: “Io ho proprio una sensazione, in questo momento mi sembra che sia proprio qua. Adesso mi sembra di avere un’auricolare che mi dice di dire questa cosa, è curioso. Io penso tutti i giorni a mia madre e spesso in automatico mi viene voglia per esempio di chiamarla. Ma oggi capisco quanto tempo ho perso. Ora le direi: Stai qua”.

Fonte : Today