Rai, il 14 maggio in prime time un grande ritorno di un super big della tv con un programma tutto nuovo
Rai e il ritorno di un conduttore amatissimo
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, Lucia Annunziata, ora Amadeus: la Rai nell’ultimo anno ha perso conduttori o personaggi storici della tv di Stato.
Aspettando i palinsesti di giugno, però una certezza c’è: viale Mazzini ritrova in queste ore uno dei conduttori più amati dopo tanti anni tra La7 prima e Mediaset poi. Un ritorno a casa dopo vent’anni (lasciò nel 2003).
Lo abbiamo già visto tra gennaio e febbraio nelle due edizioni del Rischiatutto 70 di Carlo Conti sulla prime rete e ospite a La TV fa 70 di Massimo Giletti per i 70 anni della Rai.
Ora lo aspetta la conduzione di un programma tutto nuovo in prime time su Rai3. Vediamo tutti i dettagli.
Chiambretti torna in Rai con Donne sull’orlo di una crisi di nervi’ su Rai 3
Piero Chiambretti dal 14 maggio sarà protagonista in prima serata su Rai3 con ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi, titolo che evoca una delle commedie più belle del maestro spagnolo Pedro Almodóvar.
“Quello che abbiamo in mente è fare servizio pubblico con leggerezza”, dice a La Stampa. Esplorerà l’universo femminile in rapporto con gli accadimenti del mondo, contrappuntando questo “comedy show”, attento anche ai fatti, con interventi di riflessione, musica e comicità. “Lo avevamo anticipato da tempo e siamo soddisfatti di riaccogliere uno dei personaggi più istrionici e amati della televisione italiana – hanno dichiarato l’Amministratore Delegato Roberto Sergio e il Direttore Generale Giampaolo Rossi. “Siamo certi – proseguono Ad e Dg – che Piero Chiambretti, grande conoscitore della televisione, saprà riprendere quel viaggio iniziato in Rai nel 1989 con la stessa ironia e quel suo essere mai scontato”.
Chiambretti torna in Rai. ‘Palinsesti inchiodati a 10 anni fa ma io torno con una cosa nuova’
“La televisione è curiosa, inchiodata su palinsesti fermi a dieci anni fa. La presentazione dei programmi che fanno ogni anno è un copia incolla di quella dell’anno prima. Si muovono solo conduttori e i gruppi di lavoro. Queste evasioni dal nido danno un po’ di sale a una televisione stanca. Molti vanno altrove e ripetono gli stessi programmi, con lo stesso nome: io invece in Rai sono tornato con una cosa nuova”. Piero Chiambretti parla così in un’intervista a ‘La Stampa’ alla vigilia del suo ritorno in Rai dopo venti anni, fissato per il 14 maggio in prima serata su Rai3, con il suo nuovo show ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi’.
Chiambretti su Che tempo che fa al Nove: “Operazione Fazio voto 10. Il programma non l’ho visto perché…”
Tra chi ha cambiato rete mantenendo lo stesso programma c’è Fabio Fazio: “All’operazione Fazio voto 10. Ma il programma in sé non l’ho mai visto. Perché non guardo la tv, mai: è già troppo farla. Questo mi dà molta libertà perché così non sono tentato di copiare da nessuno. Certo, mi è capitato di proporre un programma che credevo di avere inventato e di sentirmi dire che c’era già una cosa identica in onda da dieci anni”. Sul nuovo programma, Chiambretti dice che ha cominciato a pensarci “quando ero ancora a Mediaset. Poi l’arrivo a Raitre ha un po’ trasformato il progetto. Più che ospiti avrò degli ‘interventi’ di personaggi per raccontare pezzi di attualità e di vita, molto del mondo delle donne che sono le vere colonne della nostra società. Anche perché sono convinto che il mondo delle donne sia molto più interessante di quello degli uomini. Il programma è molto semplice, le mie nuove provocazioni stanno nella semplicità. Ho provocato pubblico e ospiti per troppo tempo. Quello che abbiamo in mente ora è fare servizio pubblico e offrire un po’ di evasione”.
Alla domanda se abbia trovato un clima burrascoso in Rai, risponde: “A dire il vero qui ho trovato un gran silenzio. Un silenzio di tomba: sembra non ci sia più il gran movimento di un tempo”. Un clima che potrebbe essere influenzato dall’attesa della tornata elettorale europea: “Questa cosa la sento da quasi quaranta anni. È sempre stato così: prima delle elezioni si ferma tutto, come in autostrada a Ferragosto. La lottizzazione c’è sempre stata, i governi piazzano i loro in azienda e questa è la norma. Questo freno a mano tirato su tutte le attività in attesa del voto è un déja vu. Due delle frasi che si sentono di più sono: ‘Aspettiamo le elezioni e poi vediamo’ e più ancora ‘bisogna vedere chi viene’, le sento da trent’anni”, conclude Chiambretti che, a proposito del suo non essere targato politicamente, dice: “Io non faccio la televisione per fare politica. La mia scelta politica la esprimo nella cabina elettorale. Per me la tv è creare storie per divertire e informare. Ho sempre cercato di attingere dalla realtà degli spunti da portare in uno studio televisivo e quindi in onda. L’importate è perseguire l’obiettivo che ci poneva di fronte Angelo Guglielmi, il grande direttore di Raitre: in tv, tutto è cultura, tranne la cultura. Il nostro obiettivo è far passare contenuti di valore attraverso la leggerezza, non le lezioncine”.
Fonte : Affari Italiani