Il documentario The Beatles – Get Back realizzato dal regista Peter Jackson utilizzando oltre 60 ore di immagini tratte dalla lavorazione del film Let It Be del 1970 è considerato uno dei ritratti più approfonditi, realistici ed intensi mai fatti delle dinamiche personali e creative all’interno dei Beatles, la più grande rock band di tutti i tempi.
Lampi di puro genio, amicizia e tensione creativa, l’assurdità dei progetti messi in piedi da una macchina promozionale enorme, ridotti alla pura essenza di una musica perfetta e sublime dall’interazione complessa ma allo stesso tempo immediata tra Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr.
Chiusi nelle pareti colorate dei Twickenham Studios, circondati dalle telecamere e dai microfoni i Beatles volevano girare un film mentre in sole tre settimane scrivevano, provavano e registravano i pezzi del loro nuovo album Let it Be, preparandosi nel frattempo a tornare a suonare dal vivo dopo anni. Gli propongono location improbabili come il deserto del Sahara, alla fine loro scelgono di salirei in un giorno di inverno sul tetto della Apple Records a Savile Road a Londra.
Il ritratto dei Beatles nel momento finale della loro carriera è toccante: Paul è un motore creativo instancabile e concentrato sulla musica che scrive capolavori come Get Back e The Long and Winding Road improvvisando da solo in studio, John è il genio irregolare chiuso nel suo mondo che si presenta in studio in ritardo ma accende le canzoni con il suo tocco magico e scrive pezzi assoluti e definitivi dell’intera storia dei Beatles come Across the Universe e Don’t Let Me Down, George è l’anima spirituale in conflitto con il successo che riporta i Beatles alle radici con For Your Blue, Ringo è la forza tranquilla, il grande pacificatore amato da tutti.
The Beatles – Get Back è stato un enorme successo nel mondo e ha fatto riscoprire al mondo la magia dei Beatles. Non tutti però sono entusiasti: secondo un amico dei Beatles, David Gilmour dei Pink Floyd, The Beatles – Get Back è “difficile da guardare”. Un giudizio forte che riguarda proprio il ruolo di Paul McCartney durante le session: “Paul è dominante, John si nasconde e George lascia la band” ha detto Gilmour, “Sono davvero sorpreso che Paul lo abbia autorizzato. È bello per tutti noi che amiamo i Beatles ma deve essere stato duro per lui rivivere quel momento”.
Fonte : Virgin Radio