L’attivista indiano, 43 anni, ha dato il via a un movimento che ha salvato 445mila acri di boschi del Chhattisgarh dall’insediamento di 21 miniere di carbone. Premiati con il “Nobel verde” due decenni di impegno a favore della biodiversità e dell’identità culturale delle popolazioni adivasi. Una battaglia divenuta “un modello di giustizia ambientale nono solo in India”.
San Francisco (AsiaNews/Agenzie) – Alok Shukla, 43 anni, indiano dello Stato di Chhattisgarh, è il vincitore per l’Asia della 35esima edizione del premio Goldman, massimo riconoscimento internazionale che dal 1989 viene assegnato ogni anno a sei persone “ordinarie” – una per continente – per le loro attività in difesa dell’ambiente. I vincitori sono stati annunciati ieri a San Francisco, durante una cerimonia che ha seguito gli eventi per l’Earth Week appena conclusa. A Shukla è stata riconosciuto il carisma di aver guidato un movimento comunitario che nel suo Stato ha salvato 445mila acri della foresta ricca di biodiversità di Hasdeo Aranya dalla costruzione di 21 miniere di carbone.
La cancellazione di fatto del progetto da parte del Governo è avvenuta nell’agosto 2022. Il raggiungimento di questo risultato è stato possibile grazie al deciso attivismo portato avanti per due decenni de Alok Shukla a favore della protezione di quella che è una delle più grandi aree forestali intatte dell’India – nota come polmone del Chhattisgarh. Nel 2010 il ministero dell’Ambiente indiano aveva dichiarato le foreste di Hasdeo Aranya una zona “no-go”, riconoscendone la unica ricchezza naturale, ma senza mai formalizzare tale status. Così, i governi che da allora si sono succeduti, avevano potuto comunque dare il via ad attività minerarie. Non da ultima, la multinazionale indiana Adani Enterprises che aveva ricevuto tra il 2010 e il 2011 il permesso di sviluppare cinque miniere di carbone proprie nelle foreste.
Alok Shukla è coordinatore del movimento Chhattisgarh Bachao Andolan (Movimento per salvare il Chhattisgarh), un’alleanza informale di altri gruppi dello Stato attivi sul fronte della difesa delle foreste. Il vincitore del Goldman Prize è inoltre fondatore dell’Hasdeo Aranya Bachao Sangharsh Samiti (Comitato di resistenza per salvare Hasdeo Aranya). La sua attività iniziò quando, crescendo, entrò in contatto con le profonde devastazioni ambientali e sociali provocate dalle industrie estrattive. “Consapevole dell’insostenibilità dell’estrazione delle risorse, ha deciso di dedicare la sua vita alla protezione dell’acqua, delle foreste e della terra dell’India centrale e al sostegno delle tribù adivasi, che sono i custodi tradizionali della terra”, rende noto il Goldman Prize.
Nei giorni precedenti alla consegna del premio Alok Shukla aveva dichiarato al quotidiano Hindustan Times: “È stata una grande sorpresa. Non mi aspettavo nessun premio; ero impegnato con il lavoro del movimento”, aggiungendo che il Goldman Prize è un riconoscimento per l’impegno del popolo di Hasdeo. Parlando invece di quando, nel giugno 2011 visitò per la prima volta le foreste, ha aggiunto: “Non avevo mai visto tanta bellezza, tanta abbondanza, in mezzo scorreva anche un fiume. Questa foresta forniva acqua per l’irrigazione, se questa fosse scomparsa, gli abitanti del villaggio sarebbero stati devastati”.
Le foreste di Hasdeo Aranya, tra le più estese dell’India, sono un habitat fondamentale per le tigri e per 50 elefanti asiatici. Molte sono le altre specie animali ospitate: tra le 25 maggiormente minacciate figurano leopardi, bradipi, lupi grigi e iene striate, 92 quelle di uccelli e 167 quelle di piante rare e medicinali. Lo Stato di Chhattisgarh ha la terza più grande concentrazione di foreste dell’India. Da queste dipende anche il sostentamento, l’identità culturale e l’alimentazione di migliaia di adivasi, il nome con cui in India sono chiamate le popolazioni indigene. Allo stesso tempo, la zona contiene una delle più grandi riserve di carbone dell’India, materia prima di cui il Paese è il secondo consumatore e produttore al mondo, con 761 milioni di tonnellate nel 2022-2023 (il 70% dell’elettricità nel Paese proviene ancora dal carbone) .
Nel 2011 Alok Shukla ha conosciuto il piano del Governo di mettere all’asta potenziali siti estrattivi nelle foreste. È seguita la consapevolezza che le comunità interessate – prima tra tutti gli adivasi – non erano a conoscenza dei dettagli dell’iniziativa, così come dei loro diritti legali esistenti; Shukla ha iniziato così a consigliare potenziali strategie legali. A partire dal 2012 l’attivista indiano ha riunito i villaggi e le comunità locali, con il Comitato di resistenza Save Hasdeo Aranya. La pubblicazione delle aste nel 2020, ha scatenato la protesta delle comunità, che ha dato vita a una marcia di protesta di 10 giorni e circa 270 km fino alla capitale dello Stato, Raipur. Finché – alla fine – il Governo indiano ha fatto marcia indietro. “Determinato a salvare i polmoni del Chhattisgarh dalla distruzione, con la sua capacità di influenzare con successo la politica il movimento Hasdeo è divenuto un modello di giustizia ambientale in India e ha generato una solidarietà nazionale e regionale senza precedenti”, commentano i promotori del Goldman Prize.
Photo: Goldman Environmenrtal Price
Fonte : Asia