Un’analisi di oltre 30 milioni di inserzioni pubblicitarie su Meta ha messo in luce uno scenario preoccupante in vista delle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Condotta dalla no-profit AI Forensics, l’indagine evidenzia gravi problemi nella moderazione degli annunci politici sulle piattaforme di proprietà di Mark Zuckerberg, mostrando le debolezze dei suoi sistemi di prevenzione della disinformazione. Proprio mentre l’Unione europea si avvicina alle prossime elezioni, il lavoro dei ricercatori rivela un’ampia operazione di influenza pro-Russia che sfrutta queste lacune per diffondere contenuti polarizzanti e destabilizzare l’opinione pubblica europea.
La ricerca
La ricerca ha analizzato le pubblicità promosse su Facebook e Instagram in 16 stati dell’Unione, tra cui l’Italia, svelando la presenza di network coordinati di account social che operano con una precisa agenda politica. Uno di questi è il già noto Doppelgänger, al centro di precedenti ricerche da parte di diverse associazioni – come Eu DisinfoLab, CheckFirst, Reset e DfrLab – e segnalato alla stessa Meta nel 2022. Già allora l’azienda con sede a Menlo Park aveva riconosciuto l’esistenza dell’operazione Doppelgänger, attribuendola a due aziende russe – successivamente sanzionate dall’Ue – fondate da un ex consigliere del vicepresidente della Duma, il parlamento russo. Nel dicembre 2022, Meta aveva dichiarato di aver ricevuto almeno 105mila dollari di spese pubblicitarie su Facebook e Instagram e di aver rimosso 703 pagine. L’agosto successivo, l’azienda aveva descritto Doppelgänger come “l’operazione di influenza occulta più grande e aggressivamente persistente proveniente dalla Russia” e aveva garantito un monitoraggio continuo della situazione. Purtroppo però, non solo le operazioni online dell’organizzazione sono ancora attive, ma si sono addirittura intensificate.
La maggior parte degli annunci politici su Facebook e Instagram non verrebbe infatti dichiarata come tale. Meta modera meno del 5% di questi annunci, anche quando la natura politica, secondo i ricercatori, sarebbe inequivocabile. E quando la moderazione effettivamente avviene, la metà delle volte non sembra funzionare in modo efficace. “La mancanza di investimenti di Meta nella moderazione degli annunci pubblicitari determina che le regole a cui gli annunci politici sarebbero soggetti non vengono applicate”, si legge nella ricerca. Secondo le norme del recente Digital services act (Dsa), il regolamento europeo sui servizi digitali, questo potrebbe causare un rischio sistemico per i processi elettorali e dovrebbe essere mitigato dalla piattaforma stessa.
L’indagine di AI Forensics mostra che la rete di Doppelgänger è ancora molto attiva e la sua portata è aumentata da cinque a dieci volte rispetto a quanto osservato in precedenza. Nonostante dichiari significativi investimenti in sicurezza, il report dimostra che Meta non sembra in grado di neutralizzare la campagna, e le operazioni di influenza continuano.
I contenuti incriminati
Questa vasta rete coordinata starebbe inondando Facebook, Instagram e Messenger con due tipi di contenuti: truffe finanziarie e propaganda filo-russa. La prima campagna avrebbe raggiunto almeno 128 milioni di account in 10 paesi dell’Unione solo nei mesi di gennaio e febbraio 2024. La seconda invece riguarda in particolare gli utenti francesi e tedeschi, diventati il bersaglio di inserzioni politiche pro-russe su Facebook. “Abbiamo individuato oltre 3800 pagine di questo tipo, che hanno raggiunto oltre 38 milioni di account, tra agosto 2023 e marzo 2024”, si legge sul report.
Fonte : Wired