Il suo reddito è troppo basso per versare l’assegno di mantenimento alle due figlie è alla ex moglie. Lo ha deciso la giudice del Tribunale di Busto Arsizio, Cristina Ceffa, che oggi ha assolto con formula ampia Massimo Buscemi ex assessore della giunta guidata da Roberto Formigoni ed ex-consigliere regionale di Forza Italia dal 2000 al 2015. Buscemi era accusato di non aver versato l’assegno di mantenimento da 3mila euro dal 2015 al 2021, ma per la corte il fatto non costituisce reato perché dopo la fine della carriera nelle istituzioni avrebbe guadagnato molto poco.
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L’ex politico, che aveva patteggiato 2 anni e 2 mesi per lo scandalo rimborsopoli nel 2021 e che era stato condannato per falso ad un anno e sei mesi nel 2014, non ha mai versato l’assegno di mantenimento, nonostante i 436mila euro ricevuti da Regione Lombardia quale buona uscita proprio nel 2015. Secondo quanto riferito dall’avvocato difensore Antonio Argento, da quel momento in poi avrebbe avuto entrate molto limitate e non sarebbe riuscito a versare quanto pattuito per gli alimenti. Buscemi non è mai comparso in aula durante il procedimento.
Le parti civili: “Non ha mai chiesto una rideterminazione dell’assegno”
Perplesse le parti civili, rappresentate dall’avvocato Tiberio Massironi, che ora attendono le motivazioni del giudice. Per l’accusa, l’ex-consigliere regionale ed ex-dirigente di Publitalia avrebbe potuto sostenere la spesa con la liquidazione e con la rendita di alcune proprietà immobiliari. “Non so quali siano i dubbi del giudice – spiega Missironi – ma lo leggeremo nelle motivazioni. Noi abbiamo una sola certezza: una sentenza del giudice dell’esecuzione civile che ha già acclarato un debito di 300 mila euro nei confronti della moglie e delle figlie. Se fosse stato indigente come ha sostenuto nel processo avrebbe potuto chiedere una rideterminazione dell’assegno ma non lo ha mai fatto in 9 anni”.
Fonte : Today