Quando si sente parlare di sostenibilità, il primo pensiero va senz’altro alla tutela dell’ambiente e al processo di transizione energetica necessario per ridurre le emissioni nocive e raggiungere gli obiettivi del Net Zero. Oggi però sappiamo che lo sviluppo sostenibile è ben più di questo, in quanto il concetto sostenibilità si è allargato fino a includere una lunga serie di accezioni – tra loro interconnesse – a partire dagli aspetti sociali ed economici della vita delle persone, tanto all’interno di un contesto aziendale quanto di una comunità.
Per questo motivo, anche l’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile unisce la salvaguarda del pianeta alla promozione di modelli economici e sociali virtuosi, concepiti per tutelare le diversità, il principio di inclusione e una crescita economica equa.
Tutte le declinazioni della sostenibilità
Ormai è storia: era il 1992 quando, per la prima volta, venne utilizzato il termine sostenibilità, in occasione di una conferenza dell’Onu a Rio de Janeiro in Brasile, per sottolineare l’importanza della protezione dell’ambiente e della progressiva introduzione delle risorse rinnovabili. Da allora, la sostenibilità è diventata un elemento chiave dello sviluppo di ogni settore produttivo, portando alla definizione di criteri di riferimento imprescindibili per legittimare l’adozione di specifiche strategie.
Oggi è però diventata evidente la necessità di unire, sotto il cappello dello sviluppo sostenibile, la salvaguardia dell’ambiente e la tutela delle risorse (che insieme rappresentano il filone della sostenibilità ambientale), ma anche l’efficienza economica e la promozione dell’equità finanziaria (sostenibilità economica), nonché l’attenzione verso il benessere delle persone e della comunità, con la tutela dei diritti umani e la riduzione delle disuguaglianze (sostenibilità sociale). Queste tre macro aree sono interconnesse tra loro e l’una non può prescindere dalle altre: per esempio, la tutela del patrimonio naturale e la transizione energetica non possono né danneggiare il benessere delle persone né compromettere la stabilità economico-finanziaria. Così il welfare sul posto di lavoro, la qualità delle relazioni interpersonali, l’equo bilanciamento tra vita privata e professionale si intrecciano nel porre le fondamenta stesse della sostenibilità.
Grazie anche alla crescente sensibilità ai temi sociali, la maggior parte delle aziende e delle organizzazioni stanno compiendo uno sforzo in direzione della Corporate social responsibility (Csr), la responsabilità sociale d’impresa. Questa implica, oltre a una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente, anche la creazione di valore sociale la sua condivisione con la comunità. Per esempio, ci si impegna a contrastare ogni forma di disuguaglianza e discriminazione, come quella di genere, religiosa o linguistica. Il tutto, ovviamente, senza trascurare aspetti come la tutela della privacy e la libertà individuale.
Fonte : Wired