Mentre Israele continua a bombardare Rafah, uccidendo altre 22 persone nelle ultime 24 ore, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha esortato Hamas ad accettare l’ultima e “incredibilmente generosa” proposta di tregua formulata da Israele. I negoziatori della milizia palestinese stanno incontrando oggi, 29 aprile, i mediatori del Qatar e dell’Egitto per discutere della proposta, sapremo quindi a breve cosa verrà deciso.
L’assalto a Rafah
La proposta di tregua sembra essere l’unica opportunità per evitare l’annunciato assalto di terra israeliano contro la città palestinese di Rafah, situata nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto. A Rafah, dove prima dell’invasione israeliana vivevano 150mila persone, si trovano ora più di 1,5 milioni di profughi palestinesi, fuggiti dal resto di Gaza per scampare ai militari israeliani. Israele insiste che nella città si trovino i leader di Hamas assieme a quattro battaglioni di combattenti e per questo sarebbe necessaria un’ampia azione di terra per raggiungere la “vittoria totale” promessa dal leader israeliano Benjamin Netanyahu.
L’annuncio dei preparativi per l’attacco hanno fatto aumentare le proteste dell’opinione pubblica internazionale contro le azioni militari israeliane, che hanno già ucciso oltre 30 mila persone di cui il 70% composto da donne e minori, e innescato un’intensa opposizione da parte dei governi dei paesi alleati, come gli Stati Uniti e alcuni stati membri dell’Unione europea. Inoltre, come riporta il Times of Israel, la Corte penale internazionale sarebbe pronta a emettere un mandato di cattura proprio nei confronti di Netanyahu, per aver “deliberatamente fatto morire di fame” la popolazione di Gaza.
Diplomazia in campo
Queste crescenti pressioni internazionali hanno costretto Israele a far lavorare più velocemente i propri canali diplomatici, per giungere in fretta a una tregua che permetta a Netanyahu di mostrare alla popolazione israeliana, sempre più critica del suo operato, alcuni risultati rispetto alla liberazione degli ostaggi ancora trattenuti da Hamas. E, allo stesso tempo, riesca a tranquillizzare gli alleati.
Stando a quanto riportato da Reuters, la recente proposta israeliana sarebbe una risposta al cessate il fuoco permanente chiesto da Hamas e dovrebbe prevedere una tregua in più fasi. Inizialmente Hamas dovrebbe accettare di liberare almeno 40 dei 130 ostaggi ancora nelle sue mani, in cambio della liberazione di alcuni palestinesi ancora imprigionati in Israele. A seguito dello scambio di prigionieri verrebbe garantita una tregua consistente in un “periodo di calma prolungata”. Se dovesse venire accettata, questa soluzione potrebbe significare l’annullamento dell’invasione di terra di Rafah, almeno per ora.
Fonte : Wired