“Dio. La scienza. Le prove”

AGI – Sono pronti a un dibattito pubblico e registrato per supportare le loro teorie. Dibattito che per il 99% dei casi non avviene perchè chi li contesta non regge il confronto. Michel-Yves Bollorè e Olivier Bonassies con il loro “Dio. La scienza. Le prove” (edizioni Sonda) offrono le conoscenze più aggiornate per scuotere il lettore e ragionare riguardo alla domanda che si dovrebbe porre almeno una volta nella propria vita: esiste un Dio creatore? L’AGI ha incontrato i due autori del volume, il più controverso e il più venduto in Francia, e che arrivato in Italia ha venduto nella prima settimana, 3.000 copie. Non solo: è stabilmente in “top 10 non fiction” da 7 settimane. Tre anni di lavoro, un’indagine sulle prove scientifiche dell’esistenza di Dio la cui lettura non lascia nessuno indifferente, nè scienziati nè religiosi. Tre anni e mezzo di lavoro in collaborazione con una equipe di una trentina di specialisti (fisici, matematici, biologi, storici).

 

“Noi non abbiamo inventato assolutamente nulla ma tutte le prove che abbiamo riunito in questo libro esistono e sono molto forti”, afferma Bonnassies, imprenditore e fondatore di Aleteia, che in pochi anni è diventato il primo sito web cattolico al mondo. “Da giovane ero un convinto ateo e ritenevo i credenti degli imbecilli”, ci confessa. Ma “Dio. La scienza. Le prove” “non vuole essere un libro sulla religione nè sulla fede”, precisa Bollorè, ingegnere e direttore d’azienda. “è un libro per tutti quelli che si chiedono se dietro questo meraviglioso orologio che è l’Universo, c’è un orologiaio. Questa è la questione che si affronta nel libro. Come si chiama Dio, cosa pensa, cosa dice, cosa vuole non è l’oggetto. Per questo noi scriviamo sempre dio creatore con la d minuscola perchè ci rivolgiamo a tutti, in primo luogo ai non credenti, ma anche ai credenti di tutte le religioni”. “Dio. La scienza. Le prove” è quindi destinato a tutti. Con un linguaggio chiaro e accessibile, il volume esplora la questione dell’esistenza di Dio attraverso 12 temi, raggruppati in capitoli indipendenti, due terzi dei quali sono di natura scientifica. Il punto di partenza è quello di scrivere un resoconto delle scoperte e delle controversie che hanno suscitato. E fornire quindi risposte affinchè ognuno possa formarsi una propria opinione sull’argomento.

 

“Parmenide – spiega Bollorè – dal 450 a.C. aveva detto che ‘dal nulla assoluto non puo’ nascere nullà. Oggi 2.500 anni dopo, tutti gli scienziati sono d’accordo su questo. Quindi l’Universo non è uscito dal nulla e dunque o è uscito dalla mano di Dio che lo ha creato o è eterno. Ma per diversi secoli nessuno poteva dire nulla sul fatto che l’Universo avesse un inizio. E la cosa interessante è che da 100 anni diverse scoperte indipendenti dimostrano che l’Universo ha avuto un inizio. Tutti parlano sempre del Big Bang ma non è il Big Bang l’unica prova che dimostra che l’Universo ha avuto un inizio, perchè la termodinamica dimostra la stessa cosa, ossia che l’Universo si consuma”. Ma c’è anche il materialismo. “Sono molti i materialisti e sono obbligati a credere – osserva Bollorè – che l’Universo sia eterno. Invece il XX secolo ha apportato molte prove indipendenti sul fatto che l’Universo non è eterno”. Questo libro rivoluziona le idee materialiste. Avete avuto resistenze da parte di scienziati, atei o agnostici, che portano avanti la teoria del Big Bang e non credono a un dio creatore? “L’esistenza di Dio è una questione passionale perchè per le persone credere in Dio significa avere una limitazione della libertà, con delle cose che sono vietate e poi con il giudizio”, afferma Bollorè. “Questa è la percezione dei materialisti sull’esistenza di Dio. Molte persone che non vogliono che Dio esista fanno un ragionamento passionale non razionale – continua -. Pensiamo a un’altra domanda, simile all’esistenza di Dio: l’esistenza dei marziani. La domanda è la stessa: esiste una persona che nessuno ha visto? Questa persona esiste? Puo’ essere Dio o i marziani… Se parliamo dell’esistenza di Dio molti si arrabbiano, sull’esistenza dei marziani nessuno si arrabbia. Se esistono, ottimo, se no, pazienza. Questo non fa arrabbiare nessuno. Le persone ne parlano, c’è una collaborazione scientifica. Quindi l’esistenza di Dio è una questione passionale e questo rende la discussione più difficile ma lo capiamo molto bene”. L’obiettivo del libro è quindi interrogarsi su questo. “Si’. è per chi si interroga, per chi se la fa questa domanda. Volevamo fosse possibile trovare in un unico volume tutte le risposte che la scienza puo’ offrire a sostegno di questa tesi”, aggiunge.

 

Parlando del lavoro di stesura del volume, i due autori rivelano che alcuni professionisti non credenti, dopo aver letto le bozze, si sono messi in discussione. “Uno dei miei migliori amici a Londra, un uomo d’affari, assolutamente ateo – racconta Bollorè – mi ha confidato di aver cambiato idea: ‘Credo che Dio esistà, mi ha detto. Ma non è l’unico. Molte persone hanno cambiato la propria posizione. Abbiamo ricevuto diverse testimonianze. Tra gli scienziati con i quali abbiamo lavorato, c’è un ateo, dirigente del Cnr francese che ha accettato di rileggere il libro in modo critico dal punto di vista scientifico e alla fine ha ammesso che quello che scriviamo è giusto. Pero’ non voleva essere citato per non compromettere la sua carriera… La stessa cosa, alcuni membri dell’Accademia delle scienze: ci hanno confermato di aver cambiato la propria posizione ma non volevano essere citati nel volume”. Perchè? “Perchè molti atei pensano, a torto, che se Dio esiste la loro libertà verrà ridotta e ci sarà un giudizio sulla loro vita. E questa è la prima paura”, afferma Bollorè. “La seconda paura è poi che nel mondo dominante se si afferma di essere cristiani, si è esclusi dai giornali, dai libri, dal cinema, dal mondo scientifico”. E Bollorè riferisce “una delle citazioni più affascinante”, tra le oltre 100 contenute nel volume: quella di George Wald, premio Nobel per la Medicina nel 1967: “Per quanto riguarda l’origine della vita esistono due possibilità: la generazione spontanea o la creazione sovrannaturale, a opera di Dio. Una terza possibilità non esiste. (…) La generazione spontanea della vita a partire dalla materia inerte è stata scientificamente esclusa da Pasteur e altri da 120 anni. Questo ci lascia con l’unica conclusione che la vita sia stata creata da Dio. (…) Ma dato che non posso accertarlo per ragioni filosofiche, perchè non voglio credere in Dio, di conseguenza scelgo di credere in cio’ che so essere scientificamente impossibile: la generazione spontanea che porta all’evoluzione”. Le affermazioni di Wald, dimostrano, continua Bollorè, che “queste persone (gli atei) non vogliono credere in Dio perchè Dio per loro è una limitazione”. L’uscita del volume in Francia ha suscitato molti dibattiti, non solo in ambiti accademici. L’argomento ha suscitato l’interesse dei giovani. “Siamo stati molto sorpresi nel vedere genitori che compravano il libro per i figli e anche figli che lo compravano per i genitori”, commenta Bonassies. 

 

“Ragazzi di 14-15 anni che avevano letto il libro e ci hanno riferito commenti entusiasti. Io stesso ogni volta che gli amici dei miei 6 figli vengono a casa, affrontiamo questo argomento che suscita sempre interesse. La maggior parte dei giovani, e anche io ero cosi’ a 20 anni, pensa – continua Bonassies – che la scienza abbia dimostrato che Dio non esiste, perchè viviamo in un mondo in cui non si parla mai di Dio e questo è un errore fondamentale. E un altro errore è pensare che l’argomento non puo’ trovare risposta”. Perchè? “Vi sono persone molto intelligenti sia tra le persone che credono e sia tra le persone che non credono. Quindi i giovani pensano ‘come posso io avere una certezza su una cosa cosi’ importante, cosi’ grande?…’. Noi diciamo sempre che siamo come Isaac Newton che ha detto ‘se ho visto lontano è perchè stavo sulle spalle dei giganti’… Non partiva da zero, c’era qualcosa prima di lui. Per noi è la stessa cosa. Ci sono stati dei pensatori, dei filosofi e adesso degli scienziati che da 100 anni hanno fatto delle nuove scoperte. E queste scoperte hanno delle implicazioni molto importanti. Il fatto che l’Universo abbia un inizio e abbia una ‘regolazione finè straordinaria, non possiamo più negarlo. Io quando avevo 20 anni ho avuto la sorpresa di scoprire che c’era una ragione razionale di credere a Dio e penso che le persone che leggeranno il libro avranno la stessa sorpresa, cioè vedranno che questa è la realtà contraria a quello che si sente dire in giro”. Ma in un mondo variegato nel quale oltre alle diverse religioni, si manifestano riti, credenze, superstizioni e teorie “fai-da-te”, l’uscita del libro ha suscitato reazioni o episodi di fanatismo?

 

“Si’. Ci sono stati degli attacchi – conferma Bollorè – ma molto pochi. Erano soprattutto attacchi personali oppure delle prese in giro. Ci hanno apostrofati come cattolici troppo rigidi, bigotti. Ci sono state manifestazioni di sarcasmo ma sul contenuto, nessuna critica. Noi portiamo 600 note a piè di pagina, 500 riferimenti, 62 Premi Nobel che parlano nel libro, 2.853 numeri e nessuno di essi è falso. Le persone che criticano lo fanno sul piano passionale”. “Si’, ma sono prese in giro, è sarcasmo, non sono argomentazioni serie – aggiunge Bonassies -. Noi riflettiamo su questi argomenti da 30 anni e siamo degli scienziati. Ci abbiamo messo 3 anni e mezzo per scrivere questo libro”. 

 

 “Abbiamo avuto la collaborazione di grandi specialisti – prosegue Bonassies -, 30 persone hanno riletto tutte le bozze. Abbiamo un libro cosi’ corposo e ci sono persone che lo sfogliano per due minuti e lo criticano. Sistematicamente noi li abbiamo contattati e abbiamo chiesto loro: siete d’accordo nel fare un dibattito pubblico filmato? Il 99% ci ha detto no”.

 

Perchè? “Perchè non vogliono. Coloro che hanno accettato sono sul nostro sito Internet. Tutti i dibattiti li abbiamo registrati e ogni volta si è verificata una disfatta terribile per i nostri interlocutori. Noi non abbiamo inventato assolutamente nulla ma tutte le prove che abbiamo riunito, esistono e sono molto forti”. In “Dio. La scienza. Le prove” si parla anche di miracoli. In particolare un capitolo dettagliato è dedicato a Fatima. “Volevamo approfondire anche un miracolo indiano, il caso di Ramanujan Srinivasa, uno dei più grandi matematici del Ventesimo secolo”, afferma Bollorè. “Lui non è mai andato a scuola ma ha pubblicato 2.000 teoremi, straordinari, assolutamente veri, e sono stati dimostrati in 50-100 anni. Un altro grande matematico dell’epoca, l’inglese e ateo convinto Godfrey Harold Hardy, un giorno gli chiese: ‘Come riesci a trovare questi teoremi?’. E lui rispose: ‘Ho una divinità, Namagiri, che ogni mattina alle 6 mi appare. è lei che mi fa scrivere i teoremi’. Dei miei amici dell’Accademia scientifica francese – continua Bollorè – mi hanno detto che ancora oggi non si sa come Ramanujan possa aver trovato quelle formule matematiche”. 

 

Pero’ nel libro si cita Fatima. “Siamo molto razionali e siamo nella pura logica. Se Dio non esiste – afferma Bollorè – ci sono delle implicazioni logiche molto forti. Se Dio non esiste l’Universo non puo’ avere un inizio ed è quindi eterno, come sono obbligati a pensare tutti i materialisti. E se Dio non esiste non esistono nemmeno i miracoli. Ma per una semplice logica se il miracolo c’è, vuol dire che Dio esiste. E per questo abbiamo voluto mettere nel nostro libro un miracolo. Avremmo potuto prendere molti miracoli anche in una religione non cristiana ma il miracolo di Fatima è molto particolare perchè è accaduto in un Paese estremamente anticattolico, il Portogallo del Ventesimo secolo. Abbiamo tre bambini completamente analfabeti, che annunciano che da li’ a tre mesi in quel posto, in quel luogo, a quell’ora, avverrà un miracolo. La gente accorre per vedere il miracolo e anche gli anticlericali vanno per poter dimostrare che tutto è falso ma accade un fenomeno straordinario. I bambini vengono anche arrestati e minacciati dal sindaco ma tutto questo non serve. Essendo persone razionali ci sono solo queste possibilità – sottolinea Bollorè – per spiegare il miracolo di Fatima: non è successo nulla, è stato un fenomeno meteorologico, è stato un fenomeno cosmologico, si è verificata un’allucinazione collettiva, si è trattato di una truffa. Se nessuna di queste possibilità è vera, e lo spieghiamo nel libro, allora c’è qualcosa di soprannaturale”. Vediamo le varie possibilità in breve.

 

“I miracoli di Fatima si sono verificati davanti a una settantina di persone. Si esclude sia un fenomeno meteorologico, che non è possibile prevedere con un anticipo di tre mesi, sia un fenomeno cosmologico, nessun osservatore, tra cui quello di Lisbona, ha registrato qualcosa al riguardo. L’ipotesi dell’allucinazione collettiva non regge perchè non esiste. Senza contare che anche a 35 chilometri di distanza, all’evento assistono altre persone, tra le quali Alfonso Lopes Vieira, uno dei più celebri poeti portoghesi, ateo convinto. Infine, la truffa. Se si parlasse di Lourdes, della Madonna che appare nella Grotta, c’è chi potrebbe immaginare a dei trucchi: un foro in fondo alla grotta per le illusioni ottiche, un’attrice calata dall’alto e cosi’ via… Ma a Fatima, non è possibile inscenare trucchi o illusioni. L’evento avviene in cielo. E allora come si spiega? I lettori hanno tutte le informazioni nel libro e poi decideranno…”. “Il nostro libro non parla di fede ma come cristiano devo avere il coraggio di dire che la verità cristiana è l’unica verità. Con umiltà. Non siamo migliori. Non la meritiamo ma l’unica verità è questa”, conclude Bollorè. 

Fonte : Agi