La polizia giapponese ha trovato una soluzione insolita per difendere gli anziani dalle truffe orchestrate da criminali che li spingono ad acquistare carte di pagamento nei minimarket locali, promettendo loro servizi di assistenza tecnica. Per ovviare a questo problema le autorità di Echizen, nella prefettura di Fukui, hanno messo in vendita carte fake, denominate esplicitamente “Carta prepagata per la rimozione Virus Trojan Horse” e “Carta per il pagamento ritardato di fatture non pagate”, per mettere in guardia le vittime riguardo le tecniche che usa qualcuno che sta cercando di truffarli. E cercare di arginare la diffusione di queste cyberminacce.
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Per riuscire a ottenere l’obiettivo che si è prefissata, la polizia ha avvertito i negozianti dello scopo dell’operazione, in modo tale che questi possano spiegare agli ipotetici acquirenti che sono stati vittime di una truffa. Una soluzione che, come anticipato, può risultare insolita, ma che si è rivelata decisamente utile. Non a caso, l’emittente locale Fukuishimbun ha riferito che, dalla fine del novembre 2023 a oggi, il programma ha già aiutato alcuni anziani che sono stati ingannati dai criminali, che gli hanno fatto credere che il loro computer fosse stato infettato da malware e convincendoli ad acquistare carte per ottenere un’assistenza tecnica profilata.
Una delle addette alla vendita di uno dei minimarket di Echizen, Yayoi Tanaka, ha raccontato che la soluzione delle carte fake proposte dalla polizia si rivela particolarmente utile perché permette loro di spiegare agli anziani che sono caduti vittime di una truffa, e che l’acquisto della carta è stato indotto per riuscire a sottrargli del denaro. Quest’azione, a quanto pare, si sta rivelando molto utile per sensibilizzare gli anziani – poco avvezzi al mondo delle cyberminacce e delle cybertruffe – riguardo ai rischi che corrono fidandosi di telefonate e altre trappole simili. Una soluzione che potrebbe rivelarsi utile anche nel nostro paese, dove gli utenti più grandi continuano a essere i bersagli prediletti di criminali informatici e malintenzionati.
Fonte : Wired